Ad aprile 2022 si accenderanno di nuovo i riflettori sul SaloneSatellite
Non uno, ma tre, sono stati i Comitati di Selezione riuniti in questi due anni di attesa. Al folto numero di personalità corrisponde anche un nutrito numero di designer pronti al loro debutto
A sei mesi dall’inaugurazione del Salone del Mobile.Milano 2022, il SaloneSatellite torna ai blocchi di partenza per la sua ventitreesima edizione. Sembra chiudersi un cerchio di aspettative, speranze e prospettive generalizzate durato due anni, di cui la manifestazione potrebbe esserne uno specchio, dato che ha dovuto fermarsi annullando due appuntamenti. In questo tempo l’organizzazione è comunque andata avanti componendo e ricomponendo le liste dei candidati e il Comitato di Selezione che, fra il 2019 e il 2021, si è costituito e riunito tre volte. Da quando cioè nel marzo 2020 la consueta eccitazione dei preparativi è stata spenta dal “fermi tutti”: attività cessate, non si potevano completare i prodotti da esporre, scuole e università chiuse, voli cancellati… e lo è stata ancora nell’anno seguente. Ed eccoci allora a ottobre 2021, al nuovo count-down. Un altro Comitato si riunisce per le candidature arrivate nei mesi precedenti e i nuovi selezionati si aggiungono ai tanti designer che, già confermati in precedenza, hanno scelto di aspettare il SaloneSatellite 2022.
La geografia si ricompone. Arrivano di nuovo da tutto il mondo, massiccia l’adesione dall’Europa, ma anche dall’Africa e dall’Asia e dalle Americhe. Scorrendo le domande di candidatura e guardando le immagini dei prototipi con cui si presentano, sembra di indovinare il lavoro che c’è dietro ogni singola cosa, di sentire le voci che lo descrivono e l’entusiasmo ritrovato. Chi non verrà, dei partecipanti selezionati per le edizioni cancellate, è perché nel frattempo è stato preso per mano dalle ragioni della vita: una nascita che ha allargato le responsabilità familiari, la data finalmente fissata per le nozze, il raggiungimento dell’età massima consentita per partecipare, un trasloco, l’avvio improvviso di un lavoro, di una collaborazione, un master… In parallelo, i tanti che hanno confermato hanno utilizzato il tempo esteso per perfezionare i progetti o per metterne a punto altri.
Il SaloneSatellite intercetta anche così, fra riunioni serrate e file di candidati, i sogni, gli umori, le attese, la quotidianità di una generazione che ha dovuto fare i conti con questa pausa forzata. Il Magnifico poeta cantava: “… di doman non v’è certezza”, un’affermazione che se da un lato sembra rafforzarsi all’indomani di quello che abbiamo vissuto, dall’altro richiama una sfida insita nel progettare. Come amava sottolineare il Maestro Castiglioni: “Un buon progetto nasce non dall’ambizione di lasciare un segno, ma dalla volontà di instaurare uno scambio anche piccolo con l’ignoto personaggio che userà l’oggetto da noi progettato”. L’ignoto, oggi, non è solo il “personaggio”, ma proprio l’incertezza. E il “personaggio” principale è il mondo tutto nel suo attuale equilibrio precario. L’asticella si alza sempre di più e le giovani leve del design, che incontreremo ad aprile al SaloneSatellite, dimostrano di esserne consapevoli e desiderosi di mettersi, e metterci, alla prova.
Il Comitato di Selezione, una storia nella storia
Ogni anno in autunno, in vista del SaloneSatellite, la Founder e Curator Marva Griffin convoca un gruppo di personalità del design per esaminare le candidature e chiede loro di intravedere le possibilità progettuali ed espressive attraverso le immagini dei prototipi inviati. Un compito di grande responsabilità, che anima discussioni partecipate e decisioni all’unisono, ma dal quale bisogna passare per raggiungere un numero definito di partecipanti e per poter motivare chi non è ancora “pronto” ad affrontare il mercato stimolandolo ad affinare la propria preparazione e creatività e rimandare la propria candidatura a tempi più maturi.
Accanto alla “mamma” putativa di tante stelle del design, da sempre, tre figure chiave: il critico e docente Beppe Finessi, anche curatore delle mostre dei 10 anni e dei 20 anni della manifestazione, l’architetto Riccardo Bello Dias, curatore fin dal primo degli allestimenti del SaloneSatellite, e Patrizia Malfatti, interna del dipartimento comunicazione del Salone del Mobile.Milano. Poi intorno ruotano, di volta in volta, progettisti di chiara fama, giornalisti del settore e, naturalmente, imprenditori, visto che fine ultimo e iniziale del SaloneSatellite è quello di far conoscere nuovi designer all’industria e viceversa.
Nel 2019 per l’edizione del 2020, hanno partecipato: Giovanna Giannattasio, architetto; Anty Pansera, critico di Design; Paolo Pastorino, in quell’anno Presidente Assobagno; i giornalisti Valentina Raggi e Marco Sammicheli (non ancora direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano); i designer dello Studio Zanellato/Bortotto, anche in veste di ex partecipanti al SaloneSatellite (edizione 2013) e la eclettica Nanda Vigo, forse a una delle sue ultime uscite pubbliche, prima della sua scomparsa che sarebbe avvenuta nel maggio successivo. Alla riunione per l’edizione mancata del 2021, avvenuta per la prima volta in collegamento digitale, hanno invece partecipato: Roberto Gavazzi, CEO Boffi; Andrea Lupi, Direttore Creativo Antonio Lupi; Pasquale Junior Natuzzi, Chief Creative Officer & Stylist Natuzzi; le giornaliste Fernanda Massarotto, corrispondente “O Globo” e Silvia Nani del “Corriere della Sera”; i designer – ex debuttanti al SaloneSatellite – Andrea Borgogni (2013-2015) e Nika Zupanc (2006).
Con loro, nuovamente intorno al tavolo anche per il Comitato di Selezione del 2022: Giulio Cappellini, architetto, imprenditore e talent scout, e Susanna Legrenzi, da svariati anni al fianco di Marva Griffin per curare le edizioni dei cataloghi. Si sono confrontati con: Giovanni Anzani, Ceo di Poliform; il critico e gallerista di Milano Jean Blanchaert; la giornalista di Elle Decor Paola Carimati e Albino Celato Ceo di De Castelli.