Volumetrie pure, decorazioni asciutte o assenti, primato della funzionalità, adozione di nuovi materiali: dalla Casa del Fascio di Como alla stazione ferroviaria di Firenze, storia di un’esperienza che, dopo quasi un secolo e alcuni tentativi di damnatio memoriae, resta una presenza tangibile in Italia
Adrianna Glaviano: la sicurezza degli oggetti e l'uovo di serpente

Se il diavolo è nei dettagli, se la mosca al margine della vanitas allude alla transitorietà della materia, spesso un punto dell'immagine è dedicato al rimosso. Nelle fotografie di Glaviano tutto congiura verso quel punto.
C'è sempre qualcosa che non torna nelle fotografie di Adrianna Glaviano e quello che non torna corrisponde a ciò che conta: lo squarcio nell'ordine, nella previsione, nella disposizione o nella simmetria. L'incontro fortuito su un tavolo di dissezione di una macchina da cucire e di ombrello, direbbe Lautremont. È questione di forme e volumi e di semantica: un grappolo di case piccole a fianco di palazzi per cui uno dei due deve essere fuori scala, un mosaico murale tagliato per risultare illeggibile oppure conchiglie pecten che appaiono fuori luogo da una tasca come dal gesto di un prestigiatore. È questione di prospettiva e inquadratura: il tavolo è preso in modo che sembri abnorme rispetto al vaso, le scale distorte perché non portino da nessuna parte che non sia un paradosso escheriano. È pura dinamica perturbante: guardiamo distrattamente le foto di Glaviano e ci appaiono familiari ma più osserviamo, più si delinea l'inquietudine dell'incongruo, la sovversione del mondo, l'uovo di serpente.

Lo spazio di gioco è una cosa seria
Non solo luoghi del divertimento, ma veri propri cardini della socialità dove gli individui si incontrano, creano legami e costruiscono fiducia

La seconda edizione dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano
Dal ruolo delle politiche culturali e della formazione, alla nascita di nuovi pubblici e pratiche emergenti, fino alle reti innovative tra territori e design. Il racconto della giornata di lavoro di giovedì 25 settembre nell’ambito del progetto di ricerca promosso dal Salone del Mobile e dal Politecnico di Milano