Alla conquista dei migliori terreni nel metaverso
Forse sarà poco “real”, ma intanto cresce la corsa di investimenti nel metaverso, e c’è chi spende migliaia di dollari per essere il vicino digitale di un VIP
Partiamo con ordine per cercare di fare un po’ di chiarezza. 28 ottobre 2021, Mark Zuckerberg annuncia il lancio di Meta Platforms Inc, nome della nuova azienda che prenderà il posto di Facebook e da quel giorno il termine metaverso si espande ad una velocità da fibra ottica.
Non è certo un termine nuovo, visto che gli appassionati di letteratura fantascientifica cyberpunk ne hanno sentito parlare fin dall’inizio degli anni ‘90. Ma per semplificare possiamo dire che il metaverso è un mondo virtuale in cui è possibile muoversi, lavorare, interagire, giocare, vivere una vera e propria vita attraverso un avatar. Insomma, il mondo di internet e il futuro dei social network, ma con delle fattezze più o meno 3D.
Fin qui potrà sembrare qualcosa a metà tra un videogioco e un film steampunk anni ’80, ed alcuni hanno giudicato la presentazione di Zuckerberg troppo ingenua ed utopica, ma qualcuno li fuori sta prendendo veramente sul serio il metaverso, tanto da investire su pixel invece che su mattoni.
Il gioco Second life, già famoso nei primi anni 2000, è stato ed è tuttora, il primo metaverso così come ce lo possiamo immaginare. A questo se ne sono aggiunti altri come i recenti Sandbox e Decentraland, e chissà quanti ancora ne vedremo nascere da qui ai prossimi anni visto che le big tech sono intenzionate ad investire miliardi in questi mondi virtuali.
Ma c’è qualcosa, che rispetto a Second life rende Decentraland e gli altri metaverso differenti e soprattutto redditizi. Ognuno di questi nuovi mondi virtuali, infatti, ha una sua propria criptovaluta la quale a sua volta ha una sua corrispondenza in guadagni reali. Questo apre le porte a grandi possibilità nel campo del marketing e dell’intrattenimento, con le aziende che cominciano a lanciare eventi esclusivi nel metaverso come Jennifer Lopez che in questi giorni ha organizzato proprio un concerto virtuale. Il rapper Snoop Dogg starebbe costruendo una propria villa all’interno di Sandbox e a quanto pare qualcuno avrebbe pagato 450.000 dollari per acquistare il terreno adiacente ed essere vicino del vip.
Allora mentre noi ci chiediamo quanto di quello che stiamo leggendo sia reale o virtuale, nel vero senso della parola, assistiamo ad una vera e propria corsa al pixel con aziende e privati che corrono ad accaparrarsi spazi per costruire in questi universi digitali.
Metaverse Group è un gruppo immobiliari che si occupa di real estate nel metaverso, che avrebbe da poco acquistato un appezzamento di terreno su Decentraland investendo più di 2 milioni di dollari. Gli acquisti su Decentraland vengono fatti in “mana”, la sua sidechain e cioè la criptovaluta propria e parallela ad Ethereum (una criptovaluta come la più famosa Bitcoin), e certificati attraverso NFT che ne attestano l’autenticità e soprattutto la non riproducibilità a loro volta basati sulla blockchain. Quello che fa alzare i prezzi all’interno di un metaverso è il fatto che gli appezzamenti di terreno sono in numero limitato come in Decentraland che è costituito da 90.000 appezzamenti di terreno di 50 piedi per 50 in cui, se acquistati, è possibile creare e organizzare quello che si vuole. Lo sanno bene aziende come Chanel, Tommy Hilfiger e Dolce&Gabbana le cui pubblicità sono già presenti nel “fashion district” di Decentraland.
“È come comprare un terreno a Manhattan 250 anni fa, quando New York iniziava a essere costruita”, ha detto da poco Andrew Kiguel amministratore delegato di Tokens.com sul Wall Street Journal a cui ha risposto il giornalista Eric Ravenscraft dalle colonne di Wired, secondo cui “comprare immobili in queste piattaforme è come comprare un terreno a Manhattan, ma in un mondo in cui chiunque può creare un numero infinito di Manhattan alternative, altrettanto facili da raggiungere”.
In ogni caso metaverso ed NFT stanno aprendo anche ampi spazi per i creativi, designer, architetti e artisti, che ormai da tempo creano per e nel metaverso. Un esempio? A Gennaio di quest’anno Andres Reisinger, visual artist e designer che ha all’attivo alcune collezioni di oggetti e opere in NFT, in collaborazione con l’architetto Alba de la Fuente, ha presentato Winter House, una residenza creata per il metaverso ispirata alla stagione più fredda. Winter House è un edificio virtuale caratterizzato da linee geometriche precise e toni cromatici riposanti, tipici di Reisinger, per trasmettere un senso di tranquillità: un paradiso invernale nel metaverso. Questa è la seconda residenza virtuale che Reisinger e de la Fuente progettano insieme; le loro visioni artistiche e architettoniche trovano armonia e si scontrano in nuovi modi di progettare e dare vita agli spazi, segnando nuove tappe verso la migrazione digitale del real estate.
“Abbiamo provato ad immaginare la stagione invernale nel metaverso, raccolto tutti i sentimenti di pace, immobilità e comfort che associamo con l’inverno e li abbiamo tradotti in forma residenziale” dice Reisinger. I due dichiarano che Winter House è un progetto residenziale che può essere inserito in ogni metaverso esistente e futuro.
Insomma, sembra che impareremo a vivere ed investire nel pixel e mentre è difficile stare dietro alla tecnologia e sembra di parlare di futuri lontanissimi, in realtà tutto ciò sta già accadendo e il metaverso sta ogni giorno crescendo.