cc-tapis festeggia i dieci anni a Milano con una campagna adv in altrettanti hotel
“Noi siamo questo: facciamo tappeti!”. Veri e propri oggetti d’arte, riconoscibili per forza espressiva e rigore estetico, tra innovazione e tradizione artigiana.
Festeggiare il proprio compleanno simultaneamente in vari alberghi di Milano? È quello che ha fatto cc-tapis in questi mesi del 2021, omaggiando il capoluogo lombardo con uno speciale tributo scegliendolo come sfondo dell’ultima sua campagna pubblicitaria fotografica, One Night in Milan, scattata da Piotr Niepsuj. Quella per festeggiare i suoi 10 anni in Italia. E della città meneghina ha scelto dieci alberghi, da quelli semplici a quelli super stellati, per ricordare ciascun anno di attività con un tappeto diverso, esposto in una stanza. Dieci anni per riflettere sulla propria identità in modo ironico e passionale
E il mondo degli alberghi è nel DNA che unisce due dei tre soci fondatori di questo dinamico brand, che ha dato una nuova definizione all’arte del tappeto. Nelcya Chamszadeh e Fabrizio Cantoni hanno studiato, infatti, alla scuola alberghiera di Losanna, realtà che gli ha insegnato il valore della cura dei dettagli. Dopo la Svizzera, sono due grandi alberghi liguri ad accoglierli: un’altra lezione di vita imprescindibile da quello che sono oggi. Poi, la decisione di andare a vivere a Strasburgo, la città di Nelcya, dove nel 2001 aprono L’Appart, un concept store multibrand di design, con adiacente un negozio di tappeti, quello che sarebbe diventato poi cc-tapis. Che, innanzitutto, è una storia d’amore: nata in Liguria privatamente, cresciuta commercialmente a Milano, e sigillata nel monogramma “cc”, le iniziali dei due cognomi. Nel capoluogo lombardo, il centro internazionale del perfetto mix tra design-moda-arte-comunicazione, Nelcya e Fabrizio approdano dopo l’esperienza alsaziana per proseguire gli studi. Qui, alla Scuola Politecnica di Design, il quarantenne Fabrizio incontra il ventenne Daniele Lora, il futuro terzo socio. La differenza di età viene colmata subito dalla comune sensibilità e concezione del tappeto inteso come forma e spazio di sperimentazione, ricerca e sfida, nonché dall’approccio sostenibile di ogni fase della produzione, dalla filatura a mano della lana himalayana, seta, bambù, lino e aloe, all’uso di acqua piovana purificata per il lavaggio del prodotto finale. L’unione fa la forza e in tre il brand si struttura pienamente aprendo uno showroom nel cuore di Brera. “Eravamo mossi da una genuina incoscienza. Non sono stati fatti studi di marketing, focus group, niente! Ci siamo seduti noi tre e ci siamo detti: facciamo dei bei tappeti e vediamo… qualcosa succederà”, raccontano.
Quel qualcosa è successo, velocemente. Iniziano i primi importanti incarichi da parte di grandi nomi del design e dell’architettura e aziende leader dell’arredo – come Poliform – permettendo alla neo-realtà di crescere e affermarsi grazie all’approccio innovativo nella creazione di tappeti custom (nelle dimensioni, nelle forme, nei colori e nei materiali) per qualsiasi tipologia di progetto – dal residenziale al contract – oltre alla main collection, definita da un prodotto rigorosamente artigianale annodato a mano (si arriva anche a 232mila nodi per m2) e dedita alla sperimentazione con i designer. Numerose le capsule collection: 105 quelle nell’atelier in Nepal e 25 in quello in India, oltre alle collezioni vere e proprie – centinaia di combinazioni colori e modelli diversi.
Un servizio di supporto – il cc-tapis design-lab – viene dedicato agli architetti per lo sviluppo di render, simulazioni e disegni tecnici. Per il mondo contract, invece, il brand nel 2020 ha avviato un progetto – il cc-tapis Project – con tappeti prodotti in India e Tailandia, taftati a mano, una tecnica di origine cinese o indiana, che prevede una punzonatura di fili di lana in una tela fissa su un telaio, mentre il termine deriva dall’aggettivo inglese tufted, ornato di ciuffi. E una passione che Nelcya eredita dal padre, maestro di tappeti persiani, sempre con un’ampia gamma. Il marchio è specializzato anche nel bespoke e lavora con il cliente finale per creare spazi particolari. “Abbiamo sempre fatto le cose che ci piacevano e forse anche per questo hanno funzionato”, dichiarano i tre soci. “Continuiamo così ancora oggi, e siamo convinti che la strada giusta è quella di continuare a fare le cose che sentiamo dentro e che condividiamo fortemente con i designer senza preoccuparci troppo di studi di mercato o ricerche sui gusti di quel preciso momento o per inseguire storie che non ci appartengono”.
Il brand festeggia i 10 anni di residenza anche con un manifesto, una riflessione sulla propria identità e una dichiarazione d’affetto verso i tappeti taftati a mano, riletti in chiave contemporanea con un’insolita e audace freschezza.
La scuderia creativa conta designer, fra i molti, come Patricia Urquiola, Ludovica + Roberto Palomba, Jean Marie Massaud, Steven Holl, Bethan Grey, Bethan Laura Wood, India Mahdavi, Cristina Celestino, Elena Salmistraro, Studiopepe, Martino Gamper, Zanellato/Bortotto, Chiara Andreatti, Christián Mohaded, Muller Van Severen, Philippe Malouin.
L’amore di Nelcya Chamszadeh, Fabrizio Cantoni e Daniele Lora per il Nepal li ha portati a fondare nel maggio del 2015 cc-for Education, un’organizzazione no-profit per offrire ai bambini dei tessitori un programma di studi completo in scuole private, dall’asilo a quelle di secondo grado.
Stendiamo un tappeto, in questo caso grandioso!