Volumetrie pure, decorazioni asciutte o assenti, primato della funzionalità, adozione di nuovi materiali: dalla Casa del Fascio di Como alla stazione ferroviaria di Firenze, storia di un’esperienza che, dopo quasi un secolo e alcuni tentativi di damnatio memoriae, resta una presenza tangibile in Italia
Christophe Pillet racconta Echoes

Una seduta che intreccia qualità ed emozione per resistere al tempo e alle mode
I miei oggetti sono sempre volutamente un’espressione di grande semplicità: Echoes, per esempio, è un sistema di sedute dal disegno lineare e pulito, che combina l’utilizzo di una struttura rigorosa in metallo e un fine intreccio in cordoncino di carta per la seduta e lo schienale; una lavorazione complessa che rimanda a tradizioni antiche.
Il mio concetto di design si basa sul principio che il valore dell'oggetto, la sua qualità, la sua singolarità, la sua seduzione non dipendano dall'originalità o dalla stravaganza del disegno, ma al contrario dalla qualità della sua realizzazione. In Echoes questo è dimostrato dalla lavorazione intrecciata a mano della seduta e dello schienale e dalla sinuosità delle linee.
Il mio design si può riassumere come una ricerca dell’equilibrio, della qualità che un prodotto emana e delle emozioni che andrà a suscitare.
Sì, senza dubbio. Quando disegno nuovi prodotti, penso sempre allo spazio in cui verranno inseriti: quello che è importante nel progetto, non è l’oggetto di per sé, ma è l’essere umano che ci vive e a cui questo oggetto deve servire, essere utile, fare parte del suo scenario di vita. Di pari passo va il concetto di bellezza associato all’oggetto: la bellezza è qualcosa che conta e che allo stesso tempo deve essere discreta.
Echoes insieme a Any Day e First Steps, rappresenta la mia prima collaborazione con Flexform. Lo stile di Flexform rispecchia quello che è il mio concetto di design – elegante e mai troppo appariscente – ed è per questo che da subito ho saputo trovare il mio posto all’interno di una collezione già numerosa. Echoes sarà tra dieci anni il segno tangibile di una collaborazione di cui sono estremamente felice e orgoglioso.
Echoes sarà tra dieci anni il segno tangibile di una collaborazione di cui sono estremamente felice e orgoglioso. Poiché il concetto che sta dietro ai miei prodotti è legato al loro utilizzo nello spazio in cui vengono collocati, che sia domani o tra dieci anni, Echoes resterà un prodotto sempre attuale che riuscirà a suscitare emozioni genuine nel quotidiano.

Lo spazio di gioco è una cosa seria
Non solo luoghi del divertimento, ma veri propri cardini della socialità dove gli individui si incontrano, creano legami e costruiscono fiducia

La seconda edizione dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano
Dal ruolo delle politiche culturali e della formazione, alla nascita di nuovi pubblici e pratiche emergenti, fino alle reti innovative tra territori e design. Il racconto della giornata di lavoro di giovedì 25 settembre nell’ambito del progetto di ricerca promosso dal Salone del Mobile e dal Politecnico di Milano