Design contemporaneo in un rifugio tra i boschi
Risalente al 1658, Château de Vignée, nelle Ardenne belghe, è un boutique hotel circondato da foreste e distese di prati, impreziosito da soluzioni bagno firmate Dornbracht e Alape
Profondamente radicato nel territorio e per secoli luogo di incontro per i cacciatori del luogo, Château de Vignée, nelle Ardenne belghe, oggi è un boutique hotel ricercato e pittoresco. Reinterpretando il fascino rustico di questo ex casino di caccia risalente al 1658, lo studio di design belga WeWantMore l’ha trasformato in una meta lussuosa per ospiti che cercano relax e un contatto autentico con la natura. I materiali selezionati, oltre allo studio a livello illuminotecnico e alle combinazioni di colori scelte, traggono ispirazione dalla bellezza selvaggia della natura. Dove il gusto contemporaneo, l’estetica e le prestazioni della rubinetteria Dornbracht e delle soluzioni contract per il bagno Alape, sono uno dei punti di forza dell’intero progetto.
“Negli ultimi 30 anni Dornbracht ha investito molto nel contract, soprattutto residenziale e alberghiero, e oggi una buona percentuale del fatturato è rappresentato da forniture per progetti di respiro internazionale”, racconta Massimiliano Agostinacchio, Sales Director Italia dell’azienda fondata nel 1950 a Iserlohn, in Germania, che distribuisce i suoi prodotti in oltre 125 mercati. “Oggi il focus principale di Dornbracht è quello di consolidare la leadership nel segmento premium in tutti i Paesi, impostando strategie mirate per sviluppare e consolidare relazioni di valore con i partner nei singoli mercati oltre a supportare in modo specifico gli studi di architettura nella selezione dei prodotti per i loro progetti”, spiega.
L’interior design di Château de Vignée si è basato sulla bellezza austera della natura circostante con qualche tocco che ricalca l’eredità del diciannovesimo secolo. Oltre a stanze ampiamente rinnovate, l’hotel ospita un bar e una zona lounge, un ristorante di alto livello e un’area termale. Gli spaziosi bagni delle junior suite sono caratterizzati da pareti in marmo e dai toni sobri e chiari. In questo contesto i lavabi sottotop Alape Metaphor si inseriscono perfettamente: la loro forma ridotta e lineare crea un’atmosfera di chiarezza e struttura. A completare l’ambiente è l’iconica serie di rubinetteria Tara di Dornbracht, scelta nella finitura nero opaco abbinato ai lavabi. L’elegante nuance scura contrasta piacevolmente con le intense venature del marmo. Completano la composizione la purezza geometrica del design dello specchio e il sistema di mensole sospese Assist, tutto firmato Alape.
“Non esiste una tipologia di prodotto che abbia maggiore importanza nel panorama delle collezioni Dornbracht, ma da alcuni anni il segmento delle docce e del wellness ha assunto un ruolo fondamentale nel residenziale come nell’alberghiero. Dornbracht è stata pioniera in questo ambito; ed essere partiti per primi con una strategia mirata e prodotti distintivi, ci permette di essere il punto di riferimento per il mercato”, racconta Agostinacchio.
Il marmo color antracite predomina nei bagni delle camere superior. I lavabi da appoggio sono Alape Unisono. L’acciaio smaltato, con la sua finitura non porosa e perfetta con uno spessore di soli 3 mm, conferisce un effetto di grande raffinatezza. La forma circolare del lavabo si armonizza elegantemente anche con lo specchio sempre rotondo. Le finiture Black matt dei lavabi Alape e la sofisticata rubinetteria Tara di Dornbracht contribuiscono insieme alla tenue tonalità del marmo a conferire all’ambiente un senso di intimità ed eleganza.
Il contract, soprattutto nel segmento premium, è fondamentale per un’azienda come Dornbracht - multinazionale con 27 sedi operative in tutto il mondo - anche perché le forniture per i progetti internazionali più distintivi accrescono la visibilità del brand, diventando anche fonte d’ispirazione per progettisti e architetti. “Il requisito base per un’azienda che vuole approcciare il mondo del contract è lavorare secondo un mindset in grado di soddisfare tutte esigenze tecniche ed estetiche che un progetto residenziale, alberghiero o navale possa richiedere: ma questo tipo di attitudine è molto difficile da integrare in una produzione industriale, in quanto ogni variazione tecnica che comporti un cambiamento alla linea standard potrebbe mettere in grande difficoltà l’intero processo”, spiega il Sales Director e sottolinea “se un’azienda è in grado di gestire richieste specifiche, sia a livello produttivo che progettuale, allora può iniziare ad approcciare il contract. Il prodotto però non è sufficiente”. Gli chiediamo pertanto oggi quali siano gli ingredienti giusti per avere successo nel contract: “Sono necessari una struttura di promoter, project manager e tecnici capaci di supportare gli studi di progettazione per ottimizzare le scelte, definire le specifiche corrette e valutare eventuali variazioni tecniche e stilistiche necessarie per rendere il prodotto in linea con le aspettative della committenza”, conclude.