Dieci mostre da vedere durante le vacanze di Natale

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DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Da Napoli a Milano per poi raggiungere Parigi: dieci tappe culturali tra sinfonie ipnotiche, sdoppiamenti percettivi e indimenticabili arcobaleni pop
 

Ci sono una manciata di mostre e appuntamenti che vale la pena mettere in agenda, non solo per iniziare con slancio creativo il 2025, ma anche per godere delle ricerche che i curatori hanno messo in scena in questa seconda metà dell’anno: tra omaggi autobiografici, installazioni site specific, incursioni scientifiche, non c’è galleria o museo in cui non valga la pena entrare, per entrare nelle vite degli altri. Nelle storie di architetture nomadi e di esplorazioni cinetiche, di gesti rivoluzionari e rivalità. Di lampi di luce vigorosi e rigorosi affondi nel vocabolario: è Fulvio Irace a tornare al concetto di intimità per restituirci le sue riflessioni al Musée des Arts Décoratifs. In un mondo sempre più pubblico, esibito e a tratti sfacciato, quale valore attribuiamo oggi a ciò che consideriamo ‘privato’? Mi piace osservare le immagini degli oggetti e degli ambienti in mostra e vedere che spontaneamente si rispecchiano nell’omaggio di Judith Clark e Fabio Cherstich a Elio Fiorucci: un uomo, un imprenditore e un progettista che con la sua educata irriverenza ha agito nella dimensione privata di tutti noi. Senza mai violarla, quasi fosse una nuvola. 
 

Cutting Clouds | Tagliando le nuvole

A cura di Marta Ferrara e Marta Wróblewska, la mostra include azioni legate dal comune denominatore dell’effimero e dell’impermanente. Ispirata a ‘Cloud Scissors’, opera concepita nei primi anni ‘60 da George Brecht, gli interventi e le opere che punteggiano gli spazi liminali del museo, sono indizi di potenzialità e incompletezza. Riflettendo la natura mutevole delle nuvole, ‘Cutting Clouds’ evolve nutrendosi di operazioni casuali, improvvisate e indeterminate. Le opere.
Dove: Napoli, Museo Madre
Quando: sino al 7 gennaio 2025


Architettura instabile

Viviamo in un mondo in costante movimento, perché l’architettura dovrebbe restare ferma? Curata da Diller Scofidio + Renfro, la mostra indaga il movimento come proprietà della disciplina madre e mette in scena edifici che cambiano configurazione, che hanno elementi mobili, che si gonfiano o si girano per accogliere i visitatori. Il percorso espositivo esplode quattro concetti chiave: la mobilità, che consente agli edifici di essere fisicamente trasferiti; l’adattabilità, che permette l’assorbimento dei cambiamenti tecnologici; l’operatività, che consente agli edifici di funzionare come macchine; l’ecodinamismo che integra le tecnologie per creare interfacce flessibili tra un edificio e il suo ambiente circostante.
Dove: Roma, Maxxi
Quando: sino al 16 marzo 2025

Shy Society

Dedicato a chi è alla ricerca di nuove forme di meditazione laica: l’installazione site-specific voluta fortemente da Arturo Galansino e progettata dal duo olandese, nasce da una riflessione sui temi dell’accoglienza e della cura. L’opera, composta da sette grandi elementi inseriti nello spazio aperto del cortile, si muovono lentamente e sinuosamente per schiudersi al ritmo del brano sinfonico del compositore contemporaneo statunitense RZA. Il cinetismo dell’architettura è un pendolo che ipnotizza il pubblico, suggerendo nuovi modi, più intimi, di esplorare lo spazio e vivere la quotidianità. In sintonia con la natura.
Dove: Firenze, Palazzo Strozzi
Quando: sino al 26 gennaio 2025

Ai Weiwei/ Who am I?

Impegno politico e difesa dei diritti umani al centro della prima personale dedicata all’artista dalla città. Promossa da Fondazione Carisbo e prodotta la Opera Laboratori, la mostra, curata da Arturo Galansino, è un viaggio in 50 opere che ci accompagna all’origine della sua ricerca sulla verità. Artista (e perseguitato politico) amatissimo in tutto il mondo, il suo è un racconto che con installazioni, sculture, video e fotografie attraversa i media per restituirci l’intensità della sua lotta. Sempre attuale.
Dove: Bologna, Palazzo Fava
Quando: sino al 4 maggio 2025

BAJ. Baj chez Baj

A cento anni dalla nascita di Enrico Baj, e in sinergia con l’omonima antologica ospitata 
a Palazzo Reale a Milano, la più ampia retrospettiva mai realizzata sull’opera ceramica di Baj, a cura di Luca Bochicchio. Cento opere per otto sezioni indagano circa cinquant’anni di carriera: tutto inizia nell’estate del 1954, esattamente settanta anni fa, quando Enrico Baj sperimenta con l’argilla proprio ad Albissola. I tempi sono quelli dello storico Incontro Internazionale della Ceramica, organizzato da Asger Jorn nell’ambito del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, da lui fondato proprio insieme Baj…
Dove: Savona/Albissola, Museo della Ceramica di Savona + MuDA di Albissola 
Quando: sino al 9 febbraio 2025

Cyprien Gaillard. Retinal Rivalry

A cura di Samuele Piazza, la personale dedicata all’artista francese è un invito a riflettere sulle contraddizioni e sulle tecniche in grado di alterare la nostra percezione del mondo. E lo fa avvicinando il pubblico a esplorare il concetto di ‘rivalità retinica, ovvero quel particolare fenomeno ottico che si verifica quando agli occhi si presentano contemporaneamente due immagini contrastanti. Invece di fonderli in un’unica immagine, la nostra percezione li alterna, cercando una conciliazione impossibile.
Dove: Torino, OGR
Quando: sino al 2 febbraio 2025

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Marisa Albanese, Diariogrammi Cambogia 2017 – 2018, disegno, inchiostro e matita su carta

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DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

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EnricoBaj, Albissola Marina, 1954, fabbrica Mazzotti Giuseppe Albisola (MGA). Photo Henny Riemens. Courtesy Archivio Baj, Vergiate

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Cyprien Gaillard.Retinal Rivalry Ph. Andrea Rossetti for OGR Torino

Salone del mobile Salone del mobile

ATM Manifesto. Storie, viaggi e design.

Team d’eccezione, per la prima mostra dell'Archivio Storico ATM (Azienda Trasporti Milanesi): a cura di Matteo Pirola, con allestimento di Lorenzo Damiani e grafica di Studio Pupilla, l’esposizione è un vero e proprio omaggio alla ‘rossa’, la linea M1 che ha festeggiato quest’anno i suoi primi 60 anni. Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda, tutti insieme a ricordare la forza di un progetto collettivo che ha vinto il Compasso d’Oro del 1964. 
Dove: Milano, ADI Design Museum
Quando: sino al 12/ gennaio 2025

Lamps. A group show of lighting objects

Dalle vetrine su strada si intravvede un paesaggio di luci che scaldano l’atmosfera. Sono i progetti del designer cipriota Ntaiana Charalampous di studio Dedàleo e di Ludovico Grantaliano, di Jordi López Aguiló dello studio spagnolo KUTARQ e di Kasper Kyster, di Boccamonte e di Maddalena Casadei, per anticipare qualche nome: omaggi ben disegnati a un oggetto che si fa immateriale pur attraversando forme, funzioni e materiali, e che spalanca la creatività a nuove interpretazioni autoriali. 
Dove: Milano, Oxilia Gallery 
Quando: sino al 25 gennaio 2025

Elio Fiorucci

A cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich la mostra è un affondo divertito, che mai cede alla malinconia, nel mondo del grande imprenditore milanese. Un ritratto inedito di un personaggio che, con le sue vicende umane, professionali e culturali, ha contribuito ad alleggerire con intelligenza l’atmosfera cupa di una Milano di fine Settanta. elio.fiorucci@gmail.com è l’account attivato da Triennale al quale inviare informazioni sulla sua vulcanica creatività: un invito alla riscoperta della cultura pop come valore di comunità. Un indizio di co-creazione in chiave pop?
Dove: Triennale Milano 
Quando: sino al 16 marzo 2025


L’intime, de la chambre aux réseaux sociaux

470 tra opere, dipinti e fotografie, insieme a oggetti d'arte decorativa, quotidiana e di design, per raccontare come è cambiato il concetto di intimità. Protagonisti in scena, la camera da letto vista attraverso l’obiettivo di Henri Cartier-Bresson e i letti disegnati dai fratelli Bouroullec, gli oggetti da toilette insieme ai sexy toys: una selezione ragionata, quella compiuta da Fulvio Irace, storico dell’architettura e del design, e da Christine Macel, direttrice del Musées des Arts Décoratifs, il cui obiettivo è indurci a riflettere su quanto la tecnologia abbia influito sulla definizione degli spazi dell’abitare. I confini tra privato e pubblico sono diventati così sfumati e porosi, da spostare la discussione sul senso del pudore. 
Dove: Parigi, Musée des Arts Décoratifs
Quando: sino al 30 marzo 2025

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ATM Manifesto. Storie, viaggi e design - Iniziative Bruno Munari

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StudioTok, Sumo-Lamp

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Triennale Milano - Ph. Delfino Sisto Legnani - DSL Studio

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L’intime, de la chambre aux réseaux sociaux

Salone del mobile Salone del mobile
4 dicembre 2024
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