Gli spazi alternativi dei brand del design Made in Italy
Un appartamento, un laboratorio, un hub culturale, un archivio di materiali e uno showroom-museo sono i cinque spazi utilizzati da Lago, Zanotta, LaPalma, De Castelli e Riva 1920. Luoghi in cui il cliente può approfondire la conoscenza del brand in modo alternativo
Una volta c’era lo showroom. Un punto vendita un po’ statico, in centro o nel pieno viavai del design mondano, studiato per presentare al meglio e in tutto il loro splendore le collezioni nuove, classiche ed evergreen. Ma oggi, nell’era del metaverso e della dimensione fluida, della transdisciplinarità e del networking, sono tante le aziende che cercano qualcosa di più, che possa andare oltre il confine delle quattro mura. Così molte design company sperimentano: da case e appartamenti (e perfino fari) dove far accadere cose, a laboratori e fablab di pensiero, da spazi alternativi e virtuali ad hub tutti da scoprire, per offrire al cliente una visione diversa non solo dell’azienda ma anche dell’intero mondo del design.
Casa Lago
Fra i più avanguardistici c’è lo spazio di Lago. Nel 2009 viene lanciato a Milano, fra lo stupore di tutti, l’appartamento omonimo, completamente arredato e non solo accessibile agli addetti ai lavori, ma all’intera cittadinanza. Nell’arco di poco, centinaia di persone vengono accolte in un luogo nuovo, a metà tra un negozio e una casa vera e propria, e si ritrovano sedute su un divano o raccolte attorno a un tavolo in cucina. Uno spazio polifunzionale di 400 mq con sale conferenze, uffici temporanei e coworking, da affittare anche come location per eventi e meeting aziendali.
“Il design è molto più di un oggetto” spiega Daniele Lago, Amministratore Delegato e Head of Design di LAGO, quando lancia il progetto. “Quando è fatto bene il design si preoccupa anche dei contesti e dà vita a luoghi in grado di avere un impatto positivo nel mondo generando significati e creando nuove possibilità di relazioni, grande patrimonio per ognuno di noi”.
Stesso marchio di fabbrica e visione, al di là di originali location temporanee come il ‘faro di Milano’ - open space con vista a 360° sulla città in occasione di un’edizione del Salone del Mobile - per Casa Lago, nata nel 2016. Un luogo che diventa la sintesi di un percorso sperimentale, nato con l’obiettivo di stabilire relazioni con tutto ciò che risiede al di fuori dell’azienda, oltre la barriera della tradizionale progettazione e produzione di mobili. Così, al numero 6 di via San Tomaso, a pochi passi dal Duomo di Milano, ha sede uno spazio polifunzionale dove il design crea un ambiente accogliente da chiamare Casa.
Zanotta Lab
A Nova Milanese, storico headquarters dell’azienda fondata nel ’54 da Aurelio Zanotta, nasce l’omonimo Lab, un luogo adatto un po’ a tutto, dalla conferenza alla proiezione, dall’installazione alla performance. Nello spazio si può ovviamente testare il prodotto, scegliere un tessuto o discutere un progetto durante un pranzo di lavoro. Con l’allestimento di Calvi Brambilla il laboratorio ha intenzioni serie: esprimere il DNA del brand attraverso un percorso dinamico. Porte aperte a progettisti, dealer, scuole e giornalisti che possono condividere competenze, valori, comportamenti e strategie, in un “campus” che comprende i reparti produttivi, gli uffici operativi e gli ambienti di rappresentanza collocati nella storica location disegnata nel 1988 da De Pas, D’Urbino e Lomazzi. “Il tema è rimettere al centro le persone con le proprie passioni e le proprie individualità” spiega Giuliano Mosconi, Presidente e CEO di Zanotta Spa. “L’obiettivo in futuro sarà quello di instaurare un dialogo creando un’idea di community, il rapporto tra prodotto e consumatore diventerà sempre più intimo. Una sorta di ‘aggregatore’ che apre l’azienda verso l’esterno ed esprime la qualità dei suoi prodotti per riscoprire un design empatico e un saper fare autentico”.
Spazio Riviera – LaPalma
“Dove le cose accadono”, recita profetica la scritta che campeggia all’ingresso di Rivera, lo spazio culturale dell’azienda LaPalma e dei consulenti creativi Simple Flair. L’indirizzo nel centro di Milano è la sede dell’hub che mette insieme diversi scenari, dal light office, al lounge & home, al café e l’outdoor, e dove gli elementi d’arredo sono a servizio delle persone e degli incontri che animano lo spazio. Il marchio, che da quarant’anni produce arredi per la casa e per il contract, vantando un palmarès di premi a livello nazionale e internazionale, ha deciso di aprire, anziché uno showroom, uno spazio altro in zona 5Vie. Al piano terra, luminoso e ampio, si alternano eventi e mostre, talk, laboratori e workshop. “Non uno showroom ma uno spazio vivo e vero, contemporaneo e ‘digital oriented’, che supera il limite tra online e offline. Un luogo contenitore di progetti, attività e punto di riferimento per la scena creativa della città che unisce più storie, più funzioni e più persone” spiegano da LaPalma. “Un luogo di incontri, scambio, creatività, e non da ultimo, umanità. Nella convinzione che il design debba, oggi più che mai, vivere di ricerca e contaminazione in più ambiti”.
La materioteca di De Castelli
A sperimentare nuovi luoghi anche l’azienda veneta De Castelli che nella vecchia Milano, in via Visconti di Modrone, ha aperto la Materioteca, un po’ showroom, un po’ bottega e un po’ officina. Lo spazio, disegnato da Cino Zucchi Architetti, permette di rappresentare le tre anime del brand – collection, surfaces, architectural – per raccontare la grande capacità espressiva e realizzativa dell’azienda nella lavorazione del metallo, tra alto artigianato e know-how tecnologico.
Progettato per essere un luogo di incontro, relazioni e sviluppo di progetti, lo spazio della Materioteca all’ingresso presenta un grande portone – quello già esistente dell’edificio seicentesco – che viene mantenuto aperto da grandi “ali” in ottone; nell’androne, l'ingresso in vetro e ottone invita i visitatori in una sequenza spaziale dove gli arredi fissi e mobili, tutti realizzati in metalli di diversa composizione, sono esempi delle potenzialità tecniche e di finitura di De Castelli per cui “il disegno dell’interno non costituisce un semplice sfondo del campionario e delle attività, ma mette in atto una vera e propria ‘messa in rappresentazione’ di natura interattiva delle potenzialità offerte dalla collaborazione tra progettisti e azienda: un think-tank dove immaginazione progettuale, perizia artigianale e continua ricerca tecnologica si intrecciano per generare nuove creazioni originali”. L’esperienza non è solo fisica: è possibile visitare la Materioteca anche virtualmente.