I 50 anni di Sancal: tra colore, artigianalità e voglia di fare
Da Sebastian Herkner a Luca Nichetto, da Karim Rashid a Toyo-Ito. Questi alcuni dei designer della scuderia dell’azienda spagnola che ha mantenuto nel tempo il carattere familiare di un atelier. XLarge, però
Tutto inizia in un garage nella Murcia di cinquant’anni fa. Con la determinazione quale ingrediente principale. Quella del fondatore Santiago Castaño che, nel 1973, avvia la sua attività in solitaria, occupandosi del progetto in toto: dalla creazione dei modelli al taglio, dalle cuciture alle imbottiture, fino alla gestione dei fornitori e alle visite ai clienti. I primissimi prodotti di Sancal – sedie classiche in stile Maria Antonietta per un cliente nel nord della Spagna – ricevono una tale attenzione che Santiago deve chiedere aiuti e lo fa coinvolgendo moglie e fratello. Questo trio, in poco tempo, porta l’azienda di famiglia a diventare la realtà imprenditoriale che è oggi, con la seconda generazione partecipe a partire dal nuovo millennio e oggi ai vertici: Esther Castaño López, CEO ed Elena Castaño, Art Director.
L’azienda non ha mai perso il carattere di atelier familiare, nonostante i 19.000 m2 dei due stabilimenti di Yecla, gli 82 impiegati, i 90 paesi dell’export e i numerosi designer internazionali che collaborano, come Sebastian Herkner, Luca Nichetto, Karim Rashid, Toyo-Ito, Mut Design, Raw Color, Note Design Studio e Studiopepe.
Per i 40 anni Sancal si era regalata tanta arte con i murales di tre artisti internazionali a sottolineare il valore assoluto per il brand. Una street art coloratissima che raccontava la vita dell’azienda, dal know how artigianale al carattere familiare e alla positività nell’affrontare il quotidiano. Ai murales si affiancavano quattro micro showroom total white, allestiti all’interno dello stabilimento in quattro punti strategici per far comprendere al meglio ai dipendenti i prodotti sui quali avevano lavorato.
Ora, per celebrare la tappa dei 50 anni, Sancal si omaggia di un nuovo “codice” grafico che andrà ad affiancare il logo, anch’esso rivisitato: la storica faccina sorridente – il motto aziendale è infatti “Sorridi, rompi gli schemi e sii felice” – si arricchisce di raggi e cerchi concentrici, linee rette e curve che esprimono rispettivamente la parte razionale e quella creativa dell’azienda. “50 anni intorno al sole” campeggia nella home page. La faccina, poi, si espande fino a incorporare un segno grafico identificabile con un 5, ossia le decadi da festeggiare. Dinamico, colorato e diverso. Per sottolineare questo speciale anniversario Sancal ha progettato il suo stand al Salone del Mobile.Milano 2023 ispirandosi proprio alla sua data di nascita, il 1973. Gli anni Settanta hanno portato, una nuova e rinnovata visione dell’architettura e dell’interior design e lo stand vuole essere lo specchio di quell’atmosfera vintage integrata da un senso di grande teatralità.
Il logo e lo stand sono la somma di identità differenti, proprio come Sancal. Lasciamo la parola al suo CEO, Esther Castaño López e a Elena Castaño.
Interpreto l’innovazione in senso lato, come ricerca di nuove soluzioni ma anche di nuove domande da porsi. La semplicità è una forma di umiltà, e un metodo per rifinire qualcosa fino a raggiungerne la natura più essenziale. Vicinanza significa essere sempre lì a sostenere le “tue” persone, i tuoi dipendenti, i tuoi clienti. E, infine, la creatività, per Sancal, è un modo di vivere: tutto va ripensato e creato su misura per noi, che si tratti di un processo produttivo, una cena aziendale od, ovviamente, il brief per un nuovo prodotto.
Il colore ci permette di rompere la monotonia. Anche se è vero che gli interni con abbinamenti coerenti, che portano un senso di serenità, sono più piacevoli e godibili, non è necessario impostare tutto in bianco e nero. Un pezzo di arredamento con un tocco di colore vivace è come un fiore in mezzo a una radura, una scintilla nel panorama.
Ovviamente non tutto si presta agli abbinamenti. Non è facile creare combinazioni e contrasti equilibrati. L’importante è lavorare bene con il colore per produrre mix audaci ma armoniosi allo stesso tempo, altrimenti rischiamo di finire in un guazzabuglio di clangore senza senso.
Questi dati non derivano da un piano esplicito, se è questo che chiede, ma non abbiamo alcuna remora ad assumere donne. Sappiamo che il genere di una persona non ha nulla a che fare con il suo talento. Ma per esperienza sappiamo anche che le donne sanno essere molto versatili, ben organizzate ed efficienti, in buona parte per via degli altri compiti che svolgono al di fuori dall’orario lavorativo.
Anticonformista come oggi, sempre alla ricerca di nuove sfide.
Come azienda di famiglia siamo orgogliosi di avere un’eredità da trasmettere. Mi piace pensare che continueremo a gestire l’impresa con la stessa passione e lo stesso impegno con cui è stata fondata. Mi hanno insegnato che il premio migliore per un lavoro ben fatto è la consapevolezza di aver dato il meglio, e questo è quello che spero di trasmettere anche alle generazioni future.