Il Compasso d’Oro compie 70 anni. E si mette in mostra
Arredi trasformisti o particolarmente parsimoniosi dal punto di vista dell’impiego di materiali e componenti, prodotti ad alto tasso di tecnologia che si adattano a spazi ridotti e risolvono problemi: 174 tra gli oltre 300 progetti selezionati per l’ultima edizione del premio – la settantesima – sono esposti all’ADI Design Museum fino a settembre
Sui libri di storia del futuro, il biennio 2022/2023 potrebbe essere descritto come un periodo pieno di incertezze, con la guerra alle porte dell’Europa e una serie di eventi climatici estremi che hanno costretto anche gli scettici a prendere la misura delle conseguenze del cambiamento climatico.
Se si osserva con attenzione l’insieme dei 174 progetti selezionati dalla giuria del 28esimo Compasso d’Oro e in mostra all’ADI Design Museum fino al 16 settembre, tra i quali troviamo anche i 20 vincitori dell’ambito premio nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti e le 39 Menzioni d’Onore, l’immagine dell’Italia che emerge è piuttosto quella di un Paese preoccupato, sì, ma anche ansioso di apportare risposte concrete ai problemi del presente, riducendo gli sprechi oppure venendo incontro alle nuove esigenze abitative.
La sedia Farfallina, per esempio, disegnata dall’archistar Álvaro Siza per Bottega Ghianda, gioca la carta dell’estrema leggerezza e del minimalismo, sia per quanto riguarda la materia (legno di faggio naturale dalla Foresta Nera e pelle) che i componenti, e può essere accostata ad altre sue simili creando un cerchio o altre configurazioni curvilinee.
Il divano modulare Costume, firmato da Stefan Diez per Magis, è stato premiato per la sua struttura innovativa che non rientra in nessuna delle due tipologie classiche, basate sulla presenza di un telaio in legno con molle e cinghie oppure su quella di un’anima in metallo schiumata e rivestita, e che “ha generato nuovi scenari d’uso da parte del pubblico, sempre più responsabile rispetto alle questioni della sostenibilità nel tempo”. Poiché i vari elementi non sono rigidamente fissati l’uno all’altro, il prodotto può essere smontato senza difficoltà e il rivestimento può essere sostituito con altrettanta semplicità.
Un altro imbottito, Standalto di Francesco Binfaré per Edra, insignito della Menzione d’onore, si adatta ai desideri di chi lo usa grazie a uno speciale “cuscino intelligente” con un meccanismo a frizione.
Alla necessità di organizzare al meglio lo spazio all’interno di case sempre più piccole – secondo uno studio riportato qualche giorno fa dal Corriere della Sera, nell’ultimo lustro il potere d’acquisto è sceso così tanto che con la stessa rata del mutuo si ha diritto a circa 20 metri quadri in meno rispetto a cinque anni fa – e di ambienti fluidi pensati per assolvere a diverse funzioni rispondono arredi e lampade salvaspazio.
Lhov di Elica, disegnata da Fabrizio Crisà, è una cucina di rara compattezza che integra cappa, piano cottura e forno in dimensioni contenutissime.
MrX, che porta la firma del designer Marco Acerbis per Talenti, rivisita la tradizionale pergola trasformandola in un sistema ombreggiante di ultima generazione che si apre a compasso e può essere utilizzato in diverse posizioni diventando portale o gazebo a seconda delle necessità.
Tra le Menzioni d’onore ci sono i tavolini Thierry disegnati da Piero Lissoni per Kartell, che entrano con personalità in qualunque tipo di ambiente, il soffione Groove progettato da Odo Fioravanti per Alpi in maniera tale da permettere di integrare la doccia nel controsoffitto rendendola quasi invisibile e la maniglia Leva di DND by Martinelli (design Park Associati).
Ai nuovi rituali connessi al lavoro e alla necessità di tutelare la salute negli uffici come negli spazi ibridi in cui professione e vita privata si compenetrano risponde il progetto A+E technology di Caimi Brevetti, con un tessuto a base di tecnopolimero metallizzato in argento puro che riduce la potenza dei campi elettromagnetici senza ostacolare il segnale di reti wi-fi e smartphone.
Come ha spiegato la giuria internazionale del Compasso, composta dal Presidente dell’ADI Luciano Galimberti, dalla curatrice Maria Cristina Didero, dalla direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma Renata Cristina Mazzantini e dai designer Francisco Gómez Paz e Toshiyuki Kita, quest’ultimo anche Ambassador del Padiglione Italia a Expo Osaka 2025, tutti i progetti in mostra rispecchiano una particolare attenzione a tematiche centrali delle nostre esistenze, come “l’applicazione di tecnologie avanzate capace di scardinare tipologie anche consolidate nell’uso, una particolare maturità poetica nel settore illuminotecnico, o ancora la sicurezza sul lavoro”. “Questi sono alcuni degli aspetti più significativi di questa edizione che ha presentato anche nuovi settori, come quello aerospaziale”, hanno proseguito i giurati. “Un altro elemento di particolare interesse è la volontà dei soggetti pubblici di usare il design nella costruzione di un nuovo rapporto con il cittadino. Il rapporto con l’arte ha dimostrato che il dialogo tra discipline arricchisce i prodotti di carica emozionale senza per questo travisare gli obiettivi di concretezza. Infine, la sostenibilità si conferma un valore ormai consolidato nella produzione Made in Italy, un successo riteniamo legato alla costante opera del mondo del progetto e dell’industria.”
Durante la cerimonia di premiazione della 28esima edizione del Compasso d’Oro e i festeggiamenti per i 70 anni del premio è stata annunciata anche una nuova iniziativa, strettamente connessa all’esposizione universale in programma il prossimo anno in terra giapponese. Si tratta di un’edizione speciale del Compasso d’Oro International Award, aperta a designer e aziende dei paesi partecipanti all’Expo 2025 di Osaka e organizzata in collaborazione con il Commissariato Generale per l’Italia. I progetti finalisti e i vincitori saranno presentati all’interno del Padiglione Italia progettato da Mario Cucinella come una rilettura contemporanea del modello della Città Ideale del Rinascimento.