INQUE Magazine: elogio alla lentezza

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

La rivista annuale fondata dall’editor Dan Crowe, con la direzione creativa di Matt Willey, tra gli art director di The New York Times Magazine, è un invito a scoprire lo stretto legame tra editoria e progettualità 

Quello tra editoria e design è un legame profondo. La progettualità è alla base di un prodotto di informazione o intrattenimento riuscito. Grazie all’uso della grafica, schemi, dati, illustrazioni, immagini, mappe, testi, una rivista riesce a creare diversi livelli narrativi per coinvolgere i lettori. Contenuti, pensieri, idee, storie si intrecciano con armonia quando design e funzionalità sono ben bilanciate. 

Ne è un esempio INQUE Magazine, rivista periodica, indipendente, con cadenza annuale che affronta la contemporaneità attraverso il design, la letteratura, l’arte grazie a un progetto e a un’identità visita curata in ogni dettaglio, senza esagerare verrebbe da dire impeccabile. Il progetto nasce da un’idea Dan Crowe, già Literary Editor di AnOther Magazine e fondatore di Port e Avaunt Magazine, con la direzione creativa e la curatela grafica di Matt Willey, tra gli art director del New York Times Magazine e partner dell’agenzia Pentagram. 

INQUE Magazine ha una progettualità tracciata. La rivista non prevede una versione digitale e la sua identità è definita in modo rigoroso da un inizio e una fine definiti: per l’arco di dieci anni, fino al 2030, pubblicherà un numero ogni anno per poi concludere il suo ciclo di vita. Il tutto interamente senza pubblicità. Si tratta insomma di una rivista per gli amanti della carta stampata, prodotta in edizione limitata in grande formato. 

Il secondo numero, di cui pubblichiamo alcuni estratti, vede protagonista una copertina firmata da Paula Scher, una delle più importanti e influenti graphic designer al mondo, a cui la celebre serie tv prodotta da Netflix intitolata Abstract: the art of design ha dedicato un intero episodio. Rispetto alle premesse, INQUE Magazine 2 è uscito con un leggero ritardo di un anno, come racconta il direttore Dan Dreow nell’editoriale in apertura: “L'avete notato? Certo che ve ne sarete accorti. Guerra, disordini politici, l’aumento del costo della carta, l’aumento dei costi di spedizione e il continuo massacro della Brexit... Tutto questo ha reso lo scorso anno quasi fatalmente complicato per INQUE.” 

Nelle sue oltre 200 pagine, il numero ospita contributi di firme autorevoli come Stephen Fry, Nicholson Baker, Sheila Heti, John Edgar Wideman, Annie Ernaux, Will Self, Heidi Julavits, Natasha Brown, accompagnati da opere di artisti e fotografi come Paul Davis, Thomas Prior, Agnes Lloyd-Platt, Matt Dorfman e Lucinda Rogers. 

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

salonemilano, INQUE Magazine

INQUE Magazine

10 luglio 2024
Altri articoli