Arte, design e architettura tra NFT e Metaverso, raccontate dalla stampa internazionale
Oggetti, spazi e cultura si muovono (parecchio) anche nel digitale: cosa c'è da sapere secondo Surface, Inside Art, Metropolis, Il Post, Pambianco Design, Elle Decor Italia e Cocina Integral
L'arte digitale si sta facendo strada molto rapidamente nel contesto del reale: Surface magazine riporta l'apertura del primo museo a Seattle - il cui programma inaugurale mostra su grandi schermi donati da Samsung la serie CryptoPunks di Larva Labs e opere di arte generativa di Snowfro attingendo dal collezionista di NFT Aaron Bird. Anche in Italia, Ilaria Bonacossa – ex-direttrice di Artissima, fiera d'arte contemporanea torinese - dirigerà il Museo di Arte Digitale a Milano, negli spazi dell'exAlbergo Diurno Venezia, il piano interrato di piazza Oberdan. Sebbene gli NFT abbiano preso d'assalto il mondo dell'arte nell'ultimo anno, fino a un mese fa nessuna istituzione era dedicata esclusivamente all'arte basata su blockchain: le cose si muovono in fretta in questo settore e anche design e architettura si cominciano ad attrezzare per orientarsi nel labirinto del virtuale. In settimana infatti abbiamo anche raccontato di una galleria virtuale degli artisti Harry Yeff e Trung Bao che però, è allestita direttamente nel metaverso.
Liz Stinson, in un articolo di approfondimento comparso a gennaio su Metropolis, si chiede quindi proprio come sarà progettato il metaverso in futuro – due grosse aziende che stanno costruendo il metaverso in questo momento sono Decentraland e Sandbox. “Che cosa significa servire al meglio l’umanità in questo nuovo mondo digitale? E chi prende le decisioni? Pur con tutte le possibilità che è in grado di offrirci, il mondo virtuale deve ancora essere progettato e costruito. La domanda che sorge spontanea è chi ne sarà responsabile? Da secoli sono per lo più architetti, ingegneri e costruttori a determinare la forma dell’ambiente edificato, e principalmente per necessità. Le complessità del mondo fisico richiedono tutele, sotto forma di regolamenti, normative urbanistiche e pratiche virtuose. Ci sono dei validi motivi per cui non tutti possono mettersi a costruire grattacieli. D’altro canto, il metaverso tende a essere considerato un modo collettivo di re-immaginare l’ambiente edificato; spesso lo si paragona al far west, un luogo dove chiunque abbia uno spirito pionieristico e disponga di un po’ di criptovalute può piantare la propria bandiera e crearsi la sua fetta di mondo virtuale, dandole la forma che preferisce. Ovviamente, però, la realtà non è proprio così egalitaria. Il metaverso è sempre più mediato dalle stesse forze che controllano il settore immobiliare nel mondo fisico: denaro, accesso e conoscenza. Già adesso chi fa investimenti speculativi nelle criptovalute e le imprese immobiliari si affrettano ad acquistare grandi superfici di “terreno” nel metaverso, dove un lotto di terreno virtuale può arrivare a costare migliaia di dollari”.
Sono infatti già parecchie le esperienze di real estate nel metaverso, riassunte molto bene da Il Post, che spiega come “ci siano persone che comprano a caro prezzo spazi e costruzioni digitali, sotto forma di NFT, cioè con un certificato che ne garantisce l’autenticità e la proprietà, pagandoli in criptovalute: per costruirci e farci cose virtuali, oppure per tenerseli qualche tempo nella speranza di rivenderli in futuro a un prezzo più alto. È un fenomeno piuttosto strano e difficile da inquadrare, ma sta effettivamente succedendo, con investimenti milionari da parte di alcune aziende e con tanti privati che spendono migliaia di euro per acquisire la proprietà di piccoli quadratini virtuali. Potrebbero essere investimenti remunerativi e lungimiranti, oppure una nuova grande bolla pronta a scoppiare; una bolla che sarebbe immobiliare, finanziaria e digitale in un colpo solo.” Di alcuni acquisti milionari nel metaverso si è occupato Pambianco Design, che ha ricostruito brevemente il panorama dei lotti, dei protagonisti e delle aziende del settore, riportando alcune cifre che lasciano stupefatti anche nel mondo reale.
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Andres Reisinger, per esempio, ha di recente immesso sul mercato il suo secondo progetto di real estate digitale, disegnato insieme ad Alba de la Fuente, “un edificio virtuale dalle forme nette e precise foderate da tonalità polverose riposanti, a restituire un senso di quiete, silenzio e tranquillità, che da digitale si fa reale” secondo Interni; e in questo periodo anche l’architetto nippo-britannico Adam Nathaniel Furman ha realizzato una collezione di NFT di edifici di una città da lui immaginata, Capreesh.
Altri esperimenti sono invece più ibridi: ONE Sotheby’s International Realty e Voxel Architects stanno costruendo una villa a Miami il cui acquirente ne riceverà una identica anche nel metaverso, mentre a Manhattan “il primo ristorante NFT al mondo si prepara ad aprire i battenti per il 2023 presentando al mondo un inedito concept di ristorazione. Sfruttando i non-fungible token, il nuovo Flyfish Club abbraccia l'esclusività di un circolo privato attraverso una speciale iscrizione acquistabile sulla blockchain tramite NFT. Annunciato dalla società esperta nel settore dell'ospitalità VCR Group, il progetto ha riscosso già un grande successo: i primi 1.151 token messi in vendita il 7 gennaio 2022 sono stati tutti assegnati, nonostante il costo compreso tra i 7.200 e i 12.200 euro circa. […] Ciascuno degli abbonamenti sarà cedibile, anzi meglio vendibile, secondo un meccanismo di leasing che addirittura, come spiegano dall'azienda, renderà ciascun abbonamento una potenziale 'strategia di reddito passivo'.”
Alla Galleria Roca di Madrid, riporta Cocina Integral il primo febbraio, si è tenuta la tavola rotonda “Metaverso: l'ecosistema di una nuova realtà”, durante la quale sono stati esposti i bisogni e le opportunità che la nuova sfera digitale offre sia alle aziende che al nuovo profilo dei consumatori, più esigenti nella ricerca di esperienze - insieme a prestigiosi architetti, artisti e designer. “Sempre più aziende si stanno infatti unendo al trend del metaverso, consapevoli che la società odierna stia subendo un cambio di paradigma. Le nuove generazioni sono più esigenti e hanno un maggiore potere decisionale; a loro volta, i giovani sono nativi digitali, quindi un'azienda senza una presenza digitale è destinata all'oblio. Giganti tecnologici come Epic Games o Roblox hanno già optato per il metaverso come modo per integrare gli utenti.” La crescita degli e-commerce che si è mantenuta dopo la pandemia, “ha portato le aziende a chiedersi quali possano essere gli strumenti migliori per costruire e gestire un business nell'era digitale; quali nuovi concetti devono padroneggiare, e quale sarà il futuro ruolo dell'utente. Insomma, le aziende cercano di sapere come affrontare questa transizione in cui l'economia digitale sarà integrata nell'economia reale. E, non ultimo, come distinguersi da un target in cui la percentuale di nativi digitali è in aumento.”
Immagine verticale: The Sandbox Metaverse, via Surface Mag