Storie Nika Zupanc e la Deep Collection di Natuzzi Testo di Marilena Sobacchi Aggiungi ai preferiti Sembra nascere dalle onde del mare Adriatico questa collezione in cui è davvero facile sprofondare. Una serie di arredi che sono, in primis, esperienze emotive, capaci di regalare comfort e serenità. La Deep Collection in poche parole. Si ispira al mare Adriatico questa collezione, nata per avvolgere confortevolmente l’anima, come non solo la profondità e la vastità degli oceani sanno fare ma anche questo nostro mare. L’Adriatico riesce a trasmettere quell’eterna sensazione di “casa” sempre presente, mai mutevole, rassicurante e rilassante che io e tutto il team Natuzzi Italia conosciamo molto bene. Questo mare rappresenta in modo bello e significativo la nostra casa comune ed è il luogo di nascita spirituale della collezione. Il fine ultimo di questo progetto. La collezione mira a essere profonda e responsabile verso le nostre radici e il nostro ambiente, fedele alla nuova filosofia di design che Natuzzi Italia e io abbiamo scelto di condividere ed esprimere attraverso la nostra collaborazione. In questo progetto, l’aspetto più importante è stata l’ispirazione o lo studio dei materiali, da cui poi è derivato tutto? In prima battuta, l’aspetto più importante è stata la storia da raccontare e l’idea creativa, il significato simbolico della collezione che, d’altra parte, già prevedeva una determinata selezione di materiali. Penso, infatti, che i due concetti siano inseparabili. Credo che l’amore comune per il mare e l’ambiente che lo circonda ci abbia reso particolarmente attenti e responsabili nella scelta dei materiali con cui abbiamo deciso di lavorare. In fase di progettazione e produzione, abbiamo optato per materiali dal valore assoluto, come metalli, pietre, marmo, ceramica, vetro e tessuti di alta qualità con l’intento di creare arredi che possano resistere per generazioni, mobili che possano essere ereditati. Abbiamo anche utilizzato materiali riciclati e green dove possibile, con intelligenza, volendo mostrarli sotto una nuova luce e dando loro nuovo significato e fascino. Quale rapporto si è creato tra te e la collezione? Si instaura sempre un rapporto molto forte tra me e il prodotto. Penso che si debba dare davvero il meglio di sé perché il prodotto risulti la rappresentazione del concetto e dell’idea che ci si era immaginati, ma rispetti anche tutte le esigenze tecniche e finanziarie necessarie. Si procede così per mantenere tutto in equilibrio fino a quando il prodotto diviene l’essenza stessa del lavoro. Come e dove immagini questo prodotto tra 10 anni? Spero che diventi un “classico” Natuzzi, rappresentandone alla perfezione la filosofia. Nika Zupanc 29 giugno 2021 Share Altri articoli Manifestazioni I nuovi arredi outdoor, tra sostenibilità, materia, colore Confortevoli e sostenibili, gli arredi per l’outdoor si declinano in molteplici interpretazioni, nel segno dell’innovazione e di una ricerca estetica sempre più evoluta Marilena Pitino Storie La biologia della luce, secondo Manuel Spitschan Cosa c’entra la cronobiologia con il design? Manuel Spitschan, professore alla Technische Universität München, ci spiega perché la luce è essenziale per il nostro benessere. E perché i designer dovrebbero saperne di più per progettare meglio Giulia Zappa Sostenibilità Le Piazze Aperte stanno davvero cambiando il volto di Milano Dal 2018 a oggi, le due amministrazioni Sala hanno chiuso al traffico – ma aperto alle persone – più di cinquanta strade e vie della città. Ed è solo l’inizio Fabrizio Fasanella
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