Nudo: una cassetta della frutta al centro del progetto
Il nuovo format di negozi di quartiere pensati da Francesco Faccin per EcorNaturaSì usa il modulo 40x60 della cassetta utilizzata nell’intera filiera agricola per ridurre gli sprechi e ragionare in termini di circolarità
Nudo è il nuovo format di negozi di quartiere messo a punto dal designer Francesco Faccin per l’azienda veneta del bio EcorNaturaSì. È uno spazio di vendita per un prodotto fresco, sfuso, il più possibile senza confezione – frutta, verdura, vini, formaggi – e insieme un punto di incontro e un’occasione di approfondimento sul mondo agricolo e la filiera alimentare. Il primo negozio è stato inaugurato a Milano, in viale Monte Nero, e già si stanno programmando le aperture dei prossimi: nel capoluogo lombardo e poi in altre regioni.
Dal punto di vista della progettazione degli spazi e degli arredi, il cuore di Nudo è la cassetta di plastica pieghevole 40x60 che viene usata in tutta la filiera produttiva gestita da EcorNaturaSì. “Quando ho visitato la sede dell’azienda mi ha colpito la grande macchina che lavava le cassette per rimetterle in uso. L’azienda ne ha circa 500mila e ha messo a punto un processo per uniformare questo elemento in tutti i passaggi del processo produttivo, dai campi al consumatore finale, promuovendone il riutilizzo e riducendo così lo scarto, oltre a occuparsi dello smaltimento finale», racconta Faccin. «La cassetta è di plastica ma fa parte di un pensiero di vera sostenibilità. Gestendo in questo modo un tassello cruciale della filiera agricola si evitano le enormi quantità di cassette, di plastica o di legno, di varie misure diverse, usa e getta, che vengono buttate ogni giorno nel mondo”.
Questa riflessione sull’ottimizzazione è la stessa su cui si fonda il disegno degli arredi di Nudo, come spiega ancora il designer: “Sono basati sul modulo della cassetta di EcorNaturasì. Il legno, la materia prima, è grezzo, non trattato, secondo un ragionamento di circolarità. Alluminio e linoleum sono inerti senza additivi. L’intero processo produttivo è pensato a partire da semilavorati come estrusi e pannelli, per non dover creare stampi ad hoc e ingegnerizzazioni costose e impattanti. Dopo l’apertura del primo negozio stiamo pianificando i prossimi, che potranno avere anche dimensioni diverse, attraverso un configuratore con elementi modulari. Abbiamo evitato l’idea del ‘su misura’ in uno sforzo progettuale e di risorse, per ridurre ogni spreco”.
Il risultato ha un’estetica urbana e insieme sincera, dettata dalla scelta di trasparenza di lasciare le cassette anche all’interno del negozio, a contenere quella stessa frutta e quella stessa verdura che viene dal campo. “Non abbiamo voluto idealizzare il mondo contadino, ma immaginarlo in un contesto coerente e soprattutto sostenibile, nel senso concreto del termine”, osserva Faccin.
Nudo è anche un “catalizzatore di cultura alimentare”, come lo chiama il designer. Ogni punto vendita è un punto di divulgazione e prevede un programma di incontri tematici, a partire da quelli con i produttori. A curare i legami sul territorio, col mondo contadino e le realtà di quartiere, c’è l’associazione di promozione sociale Movimento per la Terra, nata all’interno di EcorNaturasì.