Quanto è importante il SaloneSatellite per un giovane designer?
Ne abbiamo parlato con i vincitori dell’edizione 2024 del SaloneSatellite Award: il designer Zhen Bian dello Studio Ololoo, l’architetto Filippo Andrighetto e lo studio Egoundesign
Quella di quest’anno è stata un’edizione speciale per SaloneSatellite. Sotto il tema “Connecting Design since 1998”, la Manifestazione fondata e curata da Marva Griffin Wilshire dedicata a giovani studenti e aspiranti designer ha compiuto 25 anni, ha accolto 600 partecipanti da 36 Paesi e 22 Scuole di Design e Università internazionali da 14 Paesi. Nei padiglioni 5-7 di Fiera Milano, Rho, per la prima volta, hanno partecipato Prince Sultan University dall’Arabia Saudita, Belgrade Business and Arts Academy of Applied Studies dalla Serbia, Michael Graves College dagli Stati Uniti e Xi’An Jiaotong-Liverpool University dalla Cina.
“Mi sembra solo ieri che Manlio Armellini – all’epoca AD di Cosmit – dopo le nostre conversazioni sui giovani designer, mi affidò l’incarico di organizzare un evento dedicato a loro, all’interno del quartiere fieristico”, ha dichiarato Marva Griffin Wilshire, Founder and Curator del SaloneSatellite.
Per celebrare questo importante traguardo, dal 16 al 28 aprile, la Triennale Milano ha ospitato un percorso espositivo che ha esplorato la storia di questo avamposto di connessioni e scoperte. La mostra ha visto la curatela di Beppe Finessi e Ricardo Bello Dias, che ha firmato gli allestimenti fieristici fin dalla prima edizione. E un progetto grafico a cura di studio òbelo (Claude Marzotto e Maia Sambonet).
Come ogni anno non è mancato SaloneSatellite Award, che con una giuria di esperti del settore, presieduta sempre da Paola Antonelli, Senior Curator in the Department of Architecture and Design del MoMA (New York), ha valutato i progetti candidati e decretato i vincitori, insigniti con un trofeo speciale: una scultura in metallo ideata dall’artista Daniele Basso, anche lui in passato debuttante al SaloneSatellite, che per il progetto si è ispirato alla Singer “sedia per visite brevissime” disegnata da Bruno Munari nel 1945.
E se è vero che sperimentazione, innovazione, sostenibilità, riuso, estetiche inedite, nuovi materiali e processi sono alcune delle parole chiave più importanti per definire i progetti presentati durante la Manifestazione, è altrettanto vero che per le nuove generazioni di progettisti è fondamentale che il proprio prototipo vada in produzione, concretizzando l’ambizione di contribuire alla cultura del progetto con la propria visione creativa.
SaloneSatellite 2024: parola ai giovani designer
Quest’anno, accanto alla menzione speciale conferita a Mohamed Romani con Chems Eddine Mechri e Ahmed Bssila, che hanno esposto nello stand collettivo Creative Tunisia, autori della piantana in fibra vegetale Fibra, il primo premio è andato allo Studio Ololoo (Cina) per la lampada Deformation Under Pressure. A proposito di questa esperienza, il designer Zhen Bian, fondatore dello studio, racconta: “Non c’è dubbio, il SaloneSatellite è importantissimo per la nostra carriera. In qualità di giovani designer abbiamo bisogno di visibilità, e il Satellite rappresenta la piattaforma più influente. Il risultato ha superato le aspettative: abbiamo avuto l’occasione di entrare in contatto con riviste specializzate o influencer. Non per ultimo abbiamo conosciuto designer di prestigio e fatto nuove conoscenze da tutto il mondo che ci hanno permesso di imparare gli uni dagli altri”. Zhen Bian sottolinea poi l’importanza della figura sempre più polivalente del progettista contemporaneo: “Oggi non dobbiamo solo saper progettare, ma anche curare la rete di relazioni. Prima d’ora, non avevamo avuto esperienze su questo fronte e non eravamo preparati: la prossima volta lo saremo sicuramente”.
Filippo Andrighetto, a cui è andato il secondo premio per la libreria Veliero, racconta: “Partecipare al SaloneSatellite è stata un'esperienza straordinaria per me. Essendo un architetto di formazione e impegnato nel design di mobili solo da due anni, ero completamente estraneo alle dinamiche di questo settore. Tuttavia, questa opportunità mi ha permesso di esibire il mio lavoro in un ambiente a me nuovo, ricevere riscontri positivi da esperti e aziende internazionali, oltre a creare connessioni e ampliare il mio network professionale”, racconta il progettista italo-danese. “Il riconoscimento ricevuto è stata la conferma della qualità del lavoro svolto negli ultimi due anni. Il SaloneSatellite non solo ha rafforzato il mio impegno nel mondo del design, ma ha anche aperto una nuova strada parallela alla mia carriera di architetto.” Alla domanda: cosa si è portato a casa dalla partecipazione a questo appuntamento, Andrighetto spiega: “Questa esperienza mi ha insegnato che la perseveranza e l'impegno portano sempre risultati gratificanti. Inoltre, ho compreso appieno l'importanza del SaloneSatellite come una delle fiere più rilevanti nel settore e quanto sia cruciale presentare il proprio lavoro per creare connessioni fondamentali per il futuro sviluppo della mia carriera”.
SaloneSatellite 2025: aperte le candidature
C'è tempo fino al 31 agosto 2024 per presentare la domanda di partecipazione alla prossima edizione, in programma dall'8 al 13 aprile 2025. Per maggiori informazioni è possibile contattare l'indirizzo: salonesatellite@salonemilano.it
Al terzo gradino del podio, con il set di tazzine Voronoi, stampate in ottone 3D, si posiziona Egoundesign, design studio e azienda produttrice con base a Bologna composto da Luca Marcadent, Tiffany Melchioni, Federico Redaelli ed Edoardo Melchioni. Per Egoundesign, partecipare al SaloneSatellite è stato fondamentale: "Per noi designer giovani alla ricerca del proprio futuro, SaloneSatellite si configura come vetrina e megafono di idee, passioni, metodi e forme aprendo quindi nuove possibilità di confronto, dialogo e incontro con altri under 35 e non solo, con esperti, industriali, architetti e designer affermati. SaloneSatellite è un’occasione per essere valutati, per capire se la ricerca e gli sforzi si stanno concentrando verso una direzione corretta, per avere un feedback dal mondo senza il timore di stare sbagliando. Questa è un’opportunità notevole.” E la cosa più importante da questa esperienza? “In studio Egoundesign siamo quattro e ognuno di noi è stato ispirato, arricchito e spronato da una varietà enorme di fattori, tanto è intensa la settimana al SaloneSatellite. Siamo però tornati con una consapevolezza condivisa ed entusiasta nei confronti dello sforzo che ogni giorno compiamo per ricercare, sviluppare e approfondire sinergie fra discipline diverse nell’ottica che non basta un buon progetto ma che questo va raccontato, rappresentato e motivato nei suoi più minimi dettagli. Lo abbiamo imparato definitivamente al SaloneSatellite e continueremo a sviluppare i nostri progetti unendo e dando pari importanza a tutte le capacità del nostro Team modulandole secondo comuni obiettivi. In ogni caso, ogni risultato, ogni successo, questo Award, sono sempre nuovi punti di partenza, nuovi entusiasmi e nuove possibilità di ricercare il nuovo… da cosa nasce sempre cosa”.