Salone Bench, un’ode al silenzioso aiutante del Salone del Mobile
Una riflessione sulla fiera fondata nel 1961 partendo dal prodotto di Jakob Glasner, Salone Bench, ispirata alle barriere antisfondamento presenti all’interno dei padiglioni a Rho
Alla Vienna Design Week un semplice oggetto mi ha ricordato qualcosa che mi ha salvato tante volte nelle lunghe spedizioni di ricerca al Salone del Mobile, a Rho Fiera. Curioso di saperne di più, ho chiesto in giro e ho scoperto che il giovane designer austrico Jakob Glasner si è ispirato alle barriere antisfondamento dei padiglioni, che proteggono dai camion che transitano durante gli allestimenti. Nella settimana del Salone queste barriere vengono utilizzate come panchine, creando isole di riposo per i giorni frenetici della caccia alle novità. C'è un significato emotivo profondo per la creazione di poesia oltre alla necessità degli oggetti o un'opportunità di svago?
La Salone Bench è un’ode al silenzioso aiutante del Salone del Mobile: “da decenni la fiera del design di Milano si è affermata come centro nevralgico per il settore arredamento”, dice Glasner, che vede il progetto come occasione di fare ordine tra le idee. “Anche tra gli oggetti di alto design negli stand meglio progettati, ho notato che di solito i visitatori trovano un attimo di pausa appoggiandosi alle barriere di metallo, ai lati dei padiglioni. Così, ho pensato di infilare gli imballaggi avanzati dopo l’allestimento in travi riprodotte con la rete metallica.”
Jakob ci dà l'opportunità di riflettere sul percorso della fiera, nata nel 1961 per rafforzare il settore dell’arredamento della Brianza e poi di fatto trasformatasi in un incredibile appuntamento globale. Non c’è fiera che possa competere con l’impatto enorme del Salone del Mobile di Milano, che ha assunto una grande importanza per la città stessa. A partire dal concept di “better living” si è sviluppata una macchina grandiosa, capace di attirare a sé anche settori affini come il mondo della moda.
L’Italia ha fatto scuola in molti ambiti e la storia ci insegna come il Paese è riuscito ad anticipare molte tendenze, a tutti i livelli. Per via della sua geografia, della sua bellezza e delle sue capacità imprenditoriali, è sempre stata un luogo di eccellenza capace di attirare e convincere i consumatori a scegliere la qualità, il gusto e i migliori materiali. La Salone Bench è, in un certo senso, una critica al sistema che si è sviluppato in modo naturale passando dalla manualità all’industrializzazione, con il design a orchestrare gli equilibri di tutto il processo. Sin dall’inizio del Salone, anche grazie al SaloneSatellite, il settore dell’arredamento italiano si è trovato in prima linea su una serie di aspetti: i primi confronti tra i giovani designer e la produzione, il modo di lavorare delle aziende. Dalle idee al prodotto fino alla comunicazione, si è sviluppata una macchina degna del più raffinato stratega.
Questo souvenir della fiera dimostra quanto è importante entrare nel dettaglio e valorizzare anche punti del tutto inaspettati, perché simbolici di un sistema molto complesso.