Tools Magazine e l’arte della piega
Un’indagine su uno dei gesti più semplici ed eleganti. Un viaggio alla scoperta del concetto di piega applicato ai campi più disparati, dall’artigianato fino ad arrivare alle tecniche produttive più innovative della design industry
“Le pieghe sono presenti negli incavi della nostra pelle, negli angoli dei nostri occhi, nei movimenti della terra. Le troviamo nell'artigianato e nell'industria, e sono alla base di molte operazioni tecniche: plissettare, torcere, formare, inarcare e via dicendo. Ventilatori, paracaduti, tende, tovaglioli, sedie: gli oggetti vengono piegati, raddrizzati e viceversa. Ininterrottamente”.
Si apre così l’editoriale del nuovo numero di Tools Magazine a cura dell’editor in chief Clémentine Berry, con un omaggio al concetto di piega. Come suggerisce il nome Tools approfondisce il tema degli strumenti, ma non solo: indaga con dovizia di particolari tecniche e processi di produzione applicati in modo trasversale all’ambito del design, dell’interior, dell’architettura, dell’arte. Tools è un inventario che esplora le tecniche di progettazione intrecciando passato e presente, un viaggio alla scoperta di lavorazioni centenarie che rende omaggio agli uomini e alle donne che le hanno inventate, mettendo in luce l’ingegnosità dell’essere umano.
Il terzo numero di Tools, fresco di stampa, alterna approfondimenti verticali e servizi fotografici a tema, con un progetto grafico curatissimo firmato da Twice, studio creativo di stanza a Parigi fondato da Clémentine Berry. Con il set design di Mathilde Vallantin Dulac e gli scatti di Charly Gosp, il numero si apre con un servizio fotografico che celebra il copriletto in tutta la sua sinuosità, tra pattern colorati e plissettature d’altri tempi. D’altronde, come spiega l’autrice Claire Kail “le piege sono ovunque, sia che si tratti di un letto sfatto, di un letto immacolato con lenzuola rigorose o di un letto con antichi drappeggi sinuosi”.
Simon Bauchet analizza il concetto di piega nella design industry, dove da sempre gli artigiani lavorano e modellano materiali flessibili come carta, pelle, fibre, metalli. Piegatura e curvatura sono state utilizzate in ambito industriale fin dall'inizio del XIX secolo, sotto forma di nervatura, goffratura e curvatura. La dissertazione è ampiamente corredata da immagini di pezzi come la scrivania 606 Universal Shelving System progettata da Dieter Rams nel 1960 per Vitsoe o l’armadio A'dammer disegnato da Aldo van den Nieuwelaar nel 1978 per Pastoe. Non mancano poi gli oggetti di uso comune: appendiabiti, ombrelli, passeggini, mollette, grucce, ganci, lattine. E poi ancora sedute come la celebre poltrona 41 disegnata da Alvar Aalto nel 1932 per Artek e la sedia Cantilever disegnata da Marcel Breuer e prodotta dall'azienda tedesca Thonet o lampade come la Parentesi di Achille Castiglioni e Pio Manzù nel 1971 per Flos.
C’è poi un oggetto che tra i numerosi celebra l’arte della piega: il paracadute. Un essay a cura di Vivien Brenière esplora questa disciplina per i più coraggiosi. E dunque, come si piega un paracadute dopo il lancio? Tra immagini d’archivio, illustrazioni, disegni tecnici, l’autore esplora nel dettaglio la tecnica per farlo: “Il processo richiede una ventina di minuti, ma un paracadutista esperto può farlo in soli cinque minuti”. Il servizio fotografico di Anaïck Lejart & Marine Armandin celebra invece il virtuosismo della piega nei tovaglioli, tra forme e pattern colorati che ne rivelano tutta l’eleganza. A proposito di eleganza, il progetto d’archivio dedicato ai ventagli porta i lettori in un mondo lontano, tra piume, motivi optical e trame ardite.
Dopo paracaduti e tovaglioli, è il momento delle tende. Ce n’è per tutti i gusti: a uno o due posti, a forma di capanna, tende gonfiabili, tende a igloo o tende da glamping. Per gli appassionati del genere, da non perdere l’intervista in compagnia di Abderrahman El Elaammari, progettista e sviluppatore, parte del team di Decathlon che nel 2005 ha brevettato la “2 Seconds”, famosissima tenda che si monta in appena due secondi. Il numero si conclude con una selezione di oggetti a cura della redazione: c’è una fisarmonica, un gancio, un tavolo in vetro e molto altro ancora.