Venice Glass Week 2024: tra i vetri della città sull’acqua
Un racconto dal festival che riunisce i migliori artisti e creatori del vetro di tutto il mondo, ma anche aziende come iDOGI
Venezia è un archetipo, una città che è parte dell’immaginario collettivo, di cui si conoscono canali, calle, gondole, isole, vetri e merletti (e ovviamente spritz e cicchetti) anche senza averla mai visitata. O almeno questo è ciò che ci si immagina. Invece, all’ennesima visita, riflessi, colori, atelier, fornaci, palazzi paiono dischiuderci piccoli mondi magici, sempre nuovi, in cui arti antiche e maestria moderna si fondono. È la Venice Glass Week 2024 l’occasione che ci sorprende con nuove percezioni ed esperienze: giunta all’ottava edizione, tenutasi dal 14 al 22 settembre, ci ha proposto un caleidoscopio di eventi che hanno celebrato la meraviglia del vetro artistico.
Il festival, con il suo tema #AWorldofGlass, ha proposto oltre 260 appuntamenti: mostre, visite guidate, dimostrazioni e conferenze, confermandosi più internazionale che mai, accogliendo 230 partecipanti selezionati da 45 paesi. In questo contesto, tra le mille e più voci, opere e attrazioni anche molto diverse tra loro, iDOGI, realtà veneziana che dal 1968 crea luci (ma anche specchi e arredi) in vetro artistico e cristallo, ha realizzato Èrato, un’imponente scultura luminosa (diametro 180 cm, altezza 240 cm) che fonde arte e design in un tributo contemporaneo alla musa greca del canto corale e della poesia amorosa.
L’opera è stata svelata al culmine di una serata, in cui si è ammirato un maestro vetraio al lavoro – un lavoro fatto di calore, fatica, di mani che si muovono agili, di sguardi, pazienza e rapidità di esecuzione – e si è intuito che, al di là della pratica, vi è il talento unico di chi mette la passione al centro del processo creativo. Èrato rappresenta una lira, realizzata in vetro soffiato, cristallo, marmo e acciaio. L’elegante forma sferica, composta da 18 bracci curvi in vetro di tonalità pagliesca e tabacco, si apre in un armonioso richiamo alle corde dello strumento musicale, evocando la leggerezza e la forza delle melodie amorose. I dettagli, le sottili filigrane e le sfumature cromatiche, creano un gioco di trasparenze e riflessi che trasformano la luce in poesia visiva. Non solo oggetto artistico, Èrato è anche esperienza multisensoriale, grazie al sistema di illuminazione a LED e la diffusione sonora wireless.
La Venice Glass Week non è solo un tributo all’artigianalità veneziana, ma una piattaforma che rinnova il legame tra passato e futuro. Iniziative come le visite guidate gratuite nelle fornaci storiche, i laboratori e gli eventi collaterali come il Glass Bateo – una barca allestita per raccontare la storia del vetro di Murano – rendono il festival un’esperienza immersiva. I visitatori vengono trasportati in un mondo in cui il vetro, con la sua trasparenza e la sua luce, diventa simbolo di trasformazione, dialogo culturale e innovazione. Anche quest'anno, i centri principali del festival sono The Venice Glass Week HUB e The Venice Glass Week HUB Under35, ospitati presso l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, a Palazzo Loredan. Tra gli eventi, imperdibili Il Convito di Vetro alle Gallerie dell’Accademia, Welcome! A Palazzo for Immigrants – frutto della collaborazione tra Studio Berengo e il Victoria and Albert Museum di Londra – e 1912-1930 Il Vetro di Murano e la Biennale di Venezia, presso le Stanze del Vetro, sull’Isola di San Giorgio.
In un'epoca in cui l’artigianato rischia di essere sopraffatto dalla produzione industriale, manifestazioni come la Venice Glass Week e opere come Èrato ricordano al mondo il valore inestimabile del “fatto a mano”. E il vetro soffiato rimane uno degli esempi più brillanti di come l’arte possa incarnare l'anima di una città, proiettandola verso il futuro senza dimenticare le sue radici.