Plano

Nella collezione Profumo, disegnata da Marta Giardini, vibranti tonalità di colore in seta di bambù e morbida lana disegnano soggetti d’ispirazione botanica attraverso un’antica lavorazione artigia

Realizzata con vecchi tessuti di canapa sovratinti, la collezione Nomadismi disegnata da Elena Caponi è interamente prodotta in Turchia.

Ogni tappeto di questa collezione richiama gli antichi disegni Khotan del Turkestan orientale, resi contemporanei semplificando i motivi principali e i colori.

La collezione Vintage presenta vecchi tappeti annodati a mano dal design tradizionale rivisitati in chiave moderna attraverso un processo di trasformazione.

La collezione Sombra, progettata dal designer Miguel Reguero, celebra l’incontro tra architettura e natura.

Il fascino del tartan è racchiuso nella sua straordinaria tradizione, un classico senza tempo sempre di grande attualità ed eleganza.

Con Terrazze continua la collaborazione tra Mohebban ed Elena Caponi, iniziata con la collezione Nomadismi.

La collezione Papiroflexia nasce dal parallelismo tra rappresentazione e realtà, tra planimetrie e tridimensionalità.

Bellissimi frammenti si compongono e si lambiscono come continenti alla deriva, una visione astratta che unisce forza compositiva e delicatezza materica. 

I colori, i pattern e lo stile degli anni ’70 sono la principale fonte di ispirazione per questa collezione di tappeti, nati dalla collaborazione con la designer Serena Confalonieri.

Nella collezione Wooland, progettata dallo studio di Elena Caponi, il fascino emanato dai disegni millenari dei tappeti berberi si trasforma in un oggetto che evoca lontani scenari; tappeto come il

Protagonista di questa collezione è il colore, tinte unite piene e decise che conferiscono a questi tappeti una speciale profondità.

Vecchi tappeti anatolici, di età compresa fra 20 e 50 anni, vengono decolorati e tinti, tagliati in riquadri di diverso formato ed infine cuciti assieme a mano in un Patchwork.

Infinito moto di onde che si rincorrono e si fondono in ipnotici vortici e tumultuosi flutti, lo sguardo magneticamente attratto dalla forza dell'abisso e dall'immensità racchiusa in esso

L’individuo, nell’esplorazione della realtà, fonde dati percettivi provenienti dalla funzione visiva con quelli provenienti dalla funzione tattile.