Paradigma Olivetti, Davide Maffei, 2020
Pad. 2 e Pad. 4 - Arena
in collaborazione con Milano Design Film Festival
Il “prodotto che comunica valore”, le “macchine come monumenti domestici”, la differenza fra stile e disegno: sono alcune delle caratteristiche che appartengono al mito Olivetti e alla nascita della cultura del design del prodotto industriale. Meritando ampio spazio nei maggiori musei del mondo e una lunga lista di riconoscimenti internazionali. È una storia nota, ma non smette di offrire nuove pagine di approfondimento e nuovi racconti. Il documentario ripercorre il periodo che va dagli Anni 60 agli Anni 90, la cosiddetta era “post-Adriano”. Il punto di partenza è l’arrivo di Ettore Sottsass e l’avvio della sua colorata rivoluzione nel mondo e nell’arredo dell’ufficio, seguito dalle forme e rivestimenti di gomma dei calcolatori portatili di Mario Bellini. E poi il meta progetto di corporate identity di Clino Trini Castelli creatore di un inedito linguaggio aziendale. La grafica d’avanguardia di Perry King e Santiago Miranda. Gli allestimenti d’artista. Molti i documenti di archivio, che fanno oggi da contrappunto ai ricordi dei diversi componenti del gruppo di lavoro – da Albert Leclerc a Michele De Lucchi a George Sowden. Protagonisti prima del passaggio epocale della meccanica all’elettronica di consumo. E poi della scommessa nel competitivo settore dell’informatica.