L’architetto e ingegnere torinese racconta Intelligens. Natural. Artificial. Collective., la 19a Mostra Internazionale di Architettura dedicata all'ambiente costruito e alle numerose discipline che le danno forma
Fuori e dentro casa. Le novità outdoor viste al Salone del Mobile 2025

Unopiù, Salò, design Matteo Thun e Benedetto Fasciana - Ph. Mattia Aquila
Linee curve e avvolgenti, tonalità mute e terrose ispirate alla natura, geometrie che anche quando si fanno un po' più ardite non vanno mai a penalizzare la comodità, fantasiose declinazioni di corde o fibre intrecciate: sono le caratteristiche salienti delle proposte outdoor presentate in fiera dalle aziende del settore. Ve le raccontiamo
I confini tra interno ed esterno, lo notiamo già da qualche stagione, sono sempre più sfumati. In continuità con questa tendenza, gli arredi pensati per l'outdoor che abbiamo visto all'ultima edizione del Salone del Mobile.Milano sembrano essere stati presi in prestito dal living o completarlo, con la loro eleganza discreta fondata su linee morbide e organiche e la loro palette di colori naturali che spaziano dai beige ai verdi e al color terracotta. Onnipresenti, o quasi, i dettagli in corda e gli intrecci, realizzati reinterpretando un'attività antica quanto l'uomo con l'aiuto delle moderne tecnologie industriali.
Intrecciata e arrotolata come le cime dei marinai, una corda di nuova generazione corre lungo la struttura in alluminio di Antigua, la nuova collezione disegnata da Federica Biasi per Emu, andando a ingentilirla senza però nasconderla alla vista. Caratterizzate da linee morbide e dimensioni generose, seppur minimaliste, come lo sono spesso le creazioni della designer classe 1989 che ama procedere per sottrazione piuttosto che per addizione, le sedute sono pensate per avvolgere chi le usa come "un caldo abbraccio in una sera d'autunno".
Federica Biasi ha firmato inoltre due nuovi prodotti outdoor per Gervasoni. Il primo, Mates, è la versione per l'esterno del divano Samet e con lui condivide sia l'ispirazione orientale, con dettagli matelassé e impunture, che la modularità che permette di creare infinite composizioni mixando forme e volumi diversi. Il secondo è un tappeto in filato di poliestere rivestito in PVC con un motivo a righe bianche e blu. Il suo nome, Saha, è una parola presente in più lingue dall'Asia al bacino del Mediterraneo, sempre con un'accezione positiva e beneaugurante: in sanscrito significa "terra", in maltese "grazie", mentre in arabo contiene un auspicio di buona salute e felicità.
Le forme rassicuranti e l'intreccio sono i punti di forza della poltrona lounge Wrap di Gloster, firmata dal direttore artistico Henrik Pedersen, che dichiara già a partire dal nome una volontà di avvolgere il corpo. La seduta monoblocco di fibre sintetiche intrecciate si adagia su una semplicissima struttura in teak e la abbraccia, diventando quasi un tutt'uno con essa. I cuscini ton sur ton rendono la seduta ancora più confortevole.
Giocano con la fibra intrecciata anche poltroncine e dei tavoli Mymi firmati da GamFratesi per Dedon. Otto anni fa, con la serie Aiir, il duo italo-danese composto da Enrico Fratesi e Stine Gam aveva già decostruito la classica sedia di plastica con scocca a conchiglia creando nella scocca una "foresta" (il termine è appropriato poiché la fonte di ispirazione erano proprio i boschi di betulle del nord Europa) di fessure verticali. Questa volta, lo schienale della seduta e la base del tavolo accolgono un dettaglio artigianale: un intreccio di fibre in diverse tonalità prese in prestito alla terra e alla natura.
Si appoggia su due cilindri scultorei, e gioca sul contrasto tra la morbidezza delle linee e la densità visiva del piano smaltato con sottili variazioni di colore, il tavolo Insula immaginato da Patricia Uquiola per Kettal: un'"isola" di grande impatto visivo che va a completare l'omonima collezione formata da un divano modulare con un rullo come schienale e da tavolini bassi.
La rivisitazione industriale di lavorazioni artigianali e il dialogo tra un materiale rigido e un elemento tessile più morbido sono le colonne portanti di Hos, la nuova collezione di pezzi in edizione limitata disegnata per GandiaBlasco dall'archistar Kengo Kuma e presentata in uno stand progettato secondo lo stesso principio. I tessuti drappeggiati su semplici strutture in legno ispirate ai templi giapponesi hanno una consistenza e una texture simili a quelle dei tappeti ma sono fatti con fibre di PET riciclate. Il brand spagnolo ha inoltre inaugurato una collaborazione con la designer Nao Tamura, autrice di una collezione, Dunne, le cui forme morbide richiamano le ondulazioni delle dune di sabbia accarezzate dal vento.
Nella collezione Salò di Matteo Thun e Benedetto Fasciana per Unopiù, ispirata alle atmosfere lacustri e in particolare al lago di Garda, l'elemento che salta più facilmente agli occhi è il bracciolo ricurvo delle poltrone e dei divani, una linea sinuosa ed elegante di alluminio colorato (nelle tonalità naturali della terracotta, della salvia, della grafite o della sabbia) in continuità con il resto della struttura. A controbilanciare la sua leggerezza ci sono i cuscini ampi ed ergonomici.
Ha una forte personalità, e un aspetto decisamente curvilineo, anche la seduta-scultura modulare Twist di Plust Outdoor Attitude, progettata dagli art director Alberto Brogliato e Federico Traverso, un "ricciolo" nato dall'estrusione di un quadrato che si piega con forza trasformandosi in un originale segno grafico. Realizzata in polietilrne stampato in rotazionale come gli altri pezzi della stessa famiglia, una panca e una cassetta, è pensata per gli ambienti contract e per gli spazi pubblici, dove può essere utilizzata per creare delle installazioni scenografiche, ma si inserisce facilmente anche in un ambito domestico.
La versatilità è il punto di forza del divano Yak di Midj, disegnato da Nicola Bonriposi, che porta il nome di un animale noto per la sua capacità di sopravvivere in ambienti dalle caratteristiche estreme. Come il ruminante si trova a suo agio sia sugli altopiani del Tibet che sull'Appennino italiano, il divano può passare tranquillamente dal living agli spazi esterni e integrarsi con grazia in qualunque tipo di contesto. Oltre a essere adattabile, Yak è anche virtuoso, dato che è del tutto privo di viti e le sue componenti, montate a incastro, possono essere disassemblate con facilità.
Si adegua a qualunque clima, e permette di approfittare del paesaggio e della luce naturale anche quando fa un po’ più freddo, anche Cabrio, la novità lanciata in fiera da Extremis: un divano-cocoon a due posti dalla forma avvolgente caratterizzato dalla presenza di una copertura convertibile. Ideato da Dirk Wynants, il fondatore del brand belga, ha due fonti di ispirazione distinte: lo Strandkorb, la sedia a sdraio in vimini a forma di cesta diffusa sulle spiagge del nord della Germania fin dall'Ottocento, e le automobili cabriolet, simbolo di lusso e di evasione.
Vondom torna a collaborare con Jean-Marie Massaud dando vita alla collezione Pasadena, basata su una reinterpretazione outdoor (ma non solo) dell'archetipo del divano modernista con la sua presenza scultorea e le sue forme squadrate ammorbidite da eleganti bombature. "La mia ambizione era creare un prodotto che parlasse un linguaggio architettonico e che, però, fosse generoso in termini di comfort. Volevo raggiungere il bilanciamento ideale tra la comodità delle sedute, la sensualità dei profili e la semplicità delle linee che rappresenta secondo me la chiave dell'intemporalità", spiega il designer francese.
Nasce nello stesso modo, cioè attraverso la rielaborazione di un oggetto esistente guidata da un pensiero contemporaneo, la serie di tavolini e panche Seeds firmata da Cristina Celestino per Ethimo. Il punto di partenza della riflessione della progettista friulana, che potremmo definire citazionista nel senso migliore del termine per la passione con la quale dissemina nei suoi progetti una rete di rimandi al passato, sono gli arredi delle serre e dei vivai, in particolare i tavoli di metallo con i bordi rialzati, qui rivisitati con materiali pregiati come il teak naturale e il cotto e riuniti in composizioni organiche.