“Confrontarsi sempre”, in conversazione con Luisa Battaglia
Home design, contract, indoor, outdoor. S-CAB è oggi guidata da due sorelle in continuità con i valori del fondatore Cav. Francesco Battaglia. Mentre è già attiva la terza generazione. Conversazione con Luisa Battaglia, co-owner e art director
In S-CAB crediamo nel lavoro di squadra e per noi non potrebbe essere altrimenti. Siamo una family company con la fortuna di avere ciascuno una propria predisposizione. Mio padre era un gran lavoratore che ci ha insegnato a non risparmiarci. Io e mia sorella Francesca abbiamo inclinazioni opposte che ci hanno portato a occuparci di due comparti della vita aziendale differenti. Francesca è responsabile del mercato Italia e contract, io seguo la parte creativa, dalle campagne alla scelta dei designer fino agli strumenti di comunicazione. Da qualche anno sono entrati in azienda i miei figli Ludovico ora Direttore Commerciale estero e Michelangelo occupandosi in particolare di alcuni importanti mercati esteri. Hanno fatto la gavetta, facendo un’esperienza trasversale in tutti i reparti. Alla fine entrambi hanno scelto l’area commerciale. Bisogna confrontarsi sempre, essere allineati e parlare di tutto, per questo è nostra abitudine incontrarsi una volta la settimana, insieme agli altri responsabili di reparto. Questo è fondamentale.
Sicuramente posso indicare un anno preciso: il 2017. Questo accadeva quando mio papà, che ha fondato l’azienda nel 1957, ha deciso che era arrivato il momento di iniziare il passaggio di generazione lasciando spazio a noi figlie. Oltre a occuparmi di una nuova identità aziendale ed un nuovo stile di comunicazione ho iniziato a coinvolgere i designer. Così nel 2017 nasceva Lisa, pensata con Marcello Ziliani. Un progetto complesso (che si è sviluppato negli anni) dal successo immediato e ininterrotto per la sua grande adattabilità ad ogni ambiente, residenziale e non, grazie al mix davvero considerevole tra materiali, finiture e rivestimenti. Questo ha segnato il cambio di passo di S-CAB.
I prodotti sono come dei figli e quindi sono tutti belli! Però l’ultimo è quello verso il quale si mostra più attenzione. Nel caso del prodotto si tratta di Hug, seduta disegnata dallo Studio Meneghello Paolelli. Un ritorno alle nostre origini che punta su una sedia realizzata in materiale giunto al secondo ciclo di vita. Un oggetto nel quale crediamo molto, sostenibile e accessibile.
Per il 2023 stiamo ancora definendo i progetti ma, se tutto procede bene nei test di prototipizzazione, al Salone del Mobile.Milano 2023 presenteremo varie tipologie, alcune disegnate da designer che hanno già collaborato con noi e altre invece segneranno l'ingresso di nuove firme (già affermate). Posso aggiungere che sono tutti italiani e che abbiamo chiesto a ciascuno di sviluppare un progetto nel rispetto della tradizione e dei materiali S-CAB.
La tecnologia e l’uso di macchinari d’avanguardia sono nel nostro DNA, sono la chiave per offrire un prodotto sempre più performante e durevole. E svolgere l’attività nel rispetto dell’ambiente. Un esempio recente (il progetto verrà completato nel 2023) è l’installazione dell’impianto robotizzato di verniciatura 4.0 di nuova generazione che permetterà all’azienda di soddisfare gli obiettivi di transizione digitale, con conseguente risparmio energetico, miglior impatto ambientale, riduzione della quantità di rifiuti da smaltire. Non ultimo, consentirà di recuperare produttività e di efficientare il ciclo produttivo in maniera significativa. Inoltre sarà dotato di sistemi avanzati per permettere agli operatori di lavorare in sicurezza e saranno migliorate le modalità lavoro grazie alle componenti robotizzate per il trasporto dei pezzi in lavorazione. Il nuovo sistema di verniciatura sarà infine collegato al nuovo ERP (Enteprise resource planning, ndr) aziendale.
Sempre entro il 2023 verrà completato l’investimento in pannelli fotovoltaici che coprono una superficie del 50% di tutte le tre unità produttive per una produzione energetica che si assesterà sul 40% del consumo/fabbisogno dell’azienda.
L’impresa di famiglia ha proprie caratteristiche, ognuna ha la sua impronta. La nostra, con mio papà, è cresciuta nel rispetto del valore del lavoro proprio e degli altri. Così abbiamo educato i nostri figli. La terza generazione ci ha permesso di accelerare alcuni processi di cambiamento e ci ha trasmesso nuova energia, mantenendo però la stessa visione delle origini, e crediamo umiltà, con cui siamo state educate.
Dalla pandemia abbiamo imparato molto, sono crollate tutte le certezze, l’imprevedibilità è la nuova condizione alla quale ci dobbiamo abituare. Questo ci ha portati a ripensare il nostro modo di fare impresa. Più agile, pronto a reagire ad ogni situazione di crisi. Procedendo con cautela ma sempre con ottimismo. Sempre con equilibrio.