I numeri e la corsa globale: moda, automotive e orologeria affiancano l’hotellerie nella nuova frontiera dell’abitare esclusivo. Anche i brand dell’arredamento possono avere un ruolo
Architetture del benessere: un viaggio tra culture, tradizioni e nuovi rituali

Aman Spa at Amangiri nello Utah - USA
Dal Giappone alla Norvegia, passando per l’India e gli Stati Uniti
Il concetto di benessere assume forme diverse a seconda delle culture e delle geografie. In Giappone il silenzio e le acque termali diventano pratica spirituale, in Finlandia la sauna è rito collettivo e sociale, in Marocco l’hammam intreccia cura e ritualità comunitaria. In ogni caso, architettura e spazio hanno sempre un ruolo cruciale: non semplici contenitori, ma strumenti capaci di tradurre un rituale in esperienza sensoriale.
Negli ultimi anni, grandi architetti hanno reinterpretato le tradizioni locali del benessere, fondendole con una visione contemporanea e sostenibile dell’ospitalità. I progetti che seguono testimoniano un’evoluzione del wellness: da pratica culturale a linguaggio architettonico che interpreta nuovi bisogni e radici storiche.
Giappone – Il culto dell’acqua e la bellezza del silenzio
Nishimuraya Honkan, Kinosaki Onsen
Per comprendere l’anima del wellness giapponese bisogna entrare in un onsen: sorgenti termali che da secoli scandiscono il ritmo del vivere. Nel cuore della cittadina termale di Kinosaki, Nishimuraya Honkan è una storica ryokan, una locanda tradizionale che offre un’immersione autentica in questa cultura. Gestita dalla stessa famiglia da sette generazioni e ristrutturata nel 2024, la struttura custodisce un’ala progettata nel 1960 dall’architetto Masaya Hirata, secondo i principi dello stile sukiya: essenzialità, armonia con la natura e uso di materiali naturali.
Il cuore dell’esperienza è il percorso termale: tre bagni privati interni e l’accesso libero ai sette soto-yu pubblici del villaggio, per un itinerario diffuso di benessere e contemplazione. Ogni spazio è pensato per favorire il silenzio, la lentezza e il contatto con gli elementi. Camere in tatami, giardini interni, cucina kaiseki servita in camera e un’ospitalità discreta completano un soggiorno che restituisce l’essenza del wellness come filosofia culturale e spirituale.
Norvegia – La sauna come spazio urbano
Trosten, Oslo
Nei Paesi nordici la sauna è molto più di un rituale: è parte della vita collettiva, tra benessere e socialità. A Oslo, lo studio Estudio Herreros con Oslo Badstuforening ha trasformato questa tradizione in un’icona urbana: Trosten, sauna galleggiante sul fiordo. Accessibile e inclusiva, può ospitare 24 persone e integra soluzioni come rampe, sedute mobili e pavimenti riscaldati. All’esterno, un piccolo anfiteatro da 50 posti diventa platea spontanea sul paesaggio. Le facciate in alluminio riciclato al 75%, dai riflessi verdi, dialogano con la luce mutevole dell’acqua, mentre interni in legno certificato e pavimenti in terrazzo riciclato restituiscono calore e matericità. Trosten non è solo un luogo per sudare, ma un’infrastruttura sociale che intreccia natura e città, ridefinendo il significato stesso di sauna.
Italia – L’eredità delle terme e il wellness urbano (Photo: Giorgio Baroni courtesy of THDP)
De Montel – Milano
Le terme romane hanno lasciato un segno profondo nella cultura del benessere italiana. A Milano questa eredità rivive con il progetto De Montel – Terme Milano, che ha riportato in vita le storiche scuderie Liberty di San Siro, progettate negli anni ’20 dall’architetto Vietti Violi. Inaugurato nel 2025, il nuovo centro termale è stato firmato dallo studio THDP, che ha sviluppato un concept ispirato all’elemento acqua, unendo eleganza, materiali ricercati e atmosfere rarefatte. Organizzato su più livelli, il complesso ospita dieci piscine termali per un totale di 800 metri cubi d’acqua, ampie aree relax, spazi per il ristoro e zone dedicate ai trattamenti. Nel parco trovano posto quattro saune, un bagno di vapore, un tepidarium e una banja russa. L’acqua, proveniente da una sorgente a 396 metri di profondità, è il cuore del progetto, mentre l’integrazione di pannelli solari e sistemi di recupero idrico sottolinea l’attenzione alla sostenibilità. De Montel rappresenta oggi un manifesto del wellness urbano: un luogo che fonde memoria storica, architettura e ritualità contemporanee.
Stati Uniti – Spiritualità del deserto e rituali indigeni
Aman Spa, Utah
L’Aman Spa at Amangiri, nel Canyon Point dello Utah, è uno degli esempi più iconici di integrazione tra architettura, paesaggio e cultura indigena. Progettata dal trio di architetti americani Marwan Al-Sayed, Wendell Burnette e Rick Joy, la struttura è un riferimento per il concetto di wellness immersivo e spirituale.
L’intervento architettonico si fonde letteralmente con il deserto: cemento grezzo, pietra locale e geometrie orizzontali si appoggiano alle rocce millenarie senza alterarle, seguendo i principi del minimalismo materico e del silenzio visivo. L’Aman Spa trae ispirazione dai rituali della tradizione Navajo, integrando pratiche curative locali come l’uso di erbe, pietre calde e trattamenti energetici legati ai quattro elementi naturali. Il benessere è concepito come connessione profonda con il luogo, attraverso esperienze meditative, bagni di fango, percorsi sensoriali e trattamenti all’aperto, dove il cielo e il silenzio diventano parte della terapia.
Ungheria – Termalismo storico e paesaggio urbano
Rudas Thermal Bath, Budapest
Budapest è conosciuta come la “città dei bagni”: un patrimonio termale che unisce stratificazioni romane, ottomane e ottocentesche. I Rudas Thermal Bath, fondati nel XVI secolo sotto il dominio turco e celebri per la cupola ottomana a 10 metri di diametro, hanno visto nel 2024 un nuovo ampliamento che dialoga con la città contemporanea. L’intervento introduce una terrazza panoramica con piscina a sfioro e una sequenza di saune e bagni turchi rivisitati con materiali contemporanei: vetro, acciaio e superfici traslucide che lasciano entrare la luce del Danubio. L’architettura innesta sul tessuto storico un linguaggio leggero e trasparente, pensato per creare continuità tra interno ed esterno, tra rituale e paesaggio urbano.
Tailandia – Tradizione e design urbano
Infinity Wellbeing Spa, Bangkok
In una metropoli iperattiva come Bangkok, la sfida è creare un’oasi urbana capace di rallentare il tempo. Lo studio londinese Space Popular risponde con Infinity Wellbeing Spa, un progetto che reinterpreta la tradizione thailandese del massaggio e delle erbe curative in chiave esperienziale.Gli spazi interni sono pensati come un percorso sensoriale ispirato ai soi, i vicoli cittadini: ambienti fluidi e tattili che conducono a sale private, concepite come rifugi individuali. Materiali naturali, palette pastello e geometrie morbide costruiscono un ambiente accogliente e onirico, in cui artigianato locale e linguaggio contemporaneo si fondono in un’esperienza spaziale coerente. Oggi conta due sedi, e nel 2026 aprirà un nuovo centro a Sathorn, quartiere dinamico della capitale.
India – Ayurveda e architettura biofilica
Six Senses Vana, Dehradun
In India il wellness si radica in una visione olistica che unisce corpo, mente e spirito: dall’ayurveda ai bagni rituali, fino allo yoga come disciplina quotidiana. Nel 2023 il Six Senses Vana, immerso nella foresta ai piedi dell’Himalaya, ha rilanciato la propria identità con un progetto che intreccia architettura biofilica e antiche pratiche di guarigione. I padiglioni sono costruiti con pietra locale, legno e finiture naturali, integrati nel paesaggio boschivo con un linguaggio sobrio e radicato. L’acqua diventa elemento ordinatore: vasche riflettenti, percorsi sensoriali e spazi collettivi richiamano la centralità dei bagni rituali nella tradizione indiana. All’interno, ambienti essenziali favoriscono la meditazione e l’ascolto, mentre i programmi terapeutici fondono ayurveda, medicina tibetana e tecniche contemporanee.
Marocco – L’hammam come rituale di luce e materia
Royal Mansour Spa, Marrakech
In Marocco, l’hammam non è solo un luogo per la cura del corpo: è un rito comunitario che scandisce la vita sociale e spirituale. A Marrakech, la Royal Mansour Spa, recentemente ampliata da OBMI Architects, reinterpreta questa tradizione con un linguaggio architettonico che fonde artigianato arabo e sensibilità contemporanea. Un atrio centrale sormontato da una cupola traforata in ferro bianco filtra la luce naturale in motivi geometrici, evocando l’arte islamica. I percorsi interni si sviluppano come un dedalo di stanze intime e spazi comuni, richiamando le medine. Marmo scolpito, zellige tradizionali e intonaci bianchi definiscono un ambiente che restituisce l’hammam come pratica attuale, dove architettura e rituale trovano una nuova sintesi.

Al via i Tavoli di Lavoro (Eco)Sistema Design Milano. Focus 2025, la cultura del progetto
Salone del Mobile.Milano, in collaborazione con il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, il prossimo 25 settembre darà il via alla seconda edizione dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano, un momento di confronto tra istituzioni ed esperti di settore per contribuire all’edizione 2025 dell’Annual Report di Salone