Tra passato e presente: il ritorno degli anni Settanta nel design
Forme organiche, colori caldi e superfici laccate ridisegnano il linguaggio del design, fondendo dettagli rétro alle tendenze già attuali
Il mondo del design torna a esplorare le atmosfere vibranti e audaci degli anni Settanta, reinterpretando i dettagli iconici dell'epoca in chiave moderna. Le forme morbide e arrotondate degli imbottiti, unite a bordi e spigoli ben definiti, creano un equilibrio visivo che mescola fluidità e rigore, regalando agli spazi un carattere raffinato e accogliente. Palette dominate da colori terrosi come arancione bruciato, marrone e giallo senape riportano una sensazione di calore negli interni.
Uno degli elementi più distintivi di questo ritorno al passato è l’uso di superfici laccate e lucide, spesso abbinate a materiali naturali come legno e metallo. Questa combinazione non solo evoca un’estetica rétro, ma introduce anche un tocco di lusso discreto, perfetto per un ambiente raffinato ma senza eccessi.
L’eredità del design anni Settanta si manifesta nell’uso di grafiche audaci e pattern geometrici, come triangoli, cerchi e linee intrecciate, che arricchiscono gli spazi con dinamismo e personalità. Tessuti, tappeti e carte da parati ispirati ai motivi psichedelici dell'epoca aggiungono un tocco distintivo, donando carattere e originalità agli ambienti.
La modularità è un aspetto fondamentale di questo revival, con divani e librerie che si trasformano in soluzioni flessibili e adattabili, ideali per uno stile di vita dinamico e in evoluzione. L’iconico concetto del divano componibile viene reinterpretato in chiave contemporanea, con materiali pregiati e linee essenziali che consentono di creare spazi living su misura, adatti a contesti diversi. L’uso di tessuti come il bouclé e la scelta di tonalità neutre e naturali riflettono una ricerca di comfort e intimità, perfettamente integrata con l’estetica minimalista odierna.
Più che un semplice esercizio di nostalgia, il design ispirato agli anni Settanta mostra come il passato possa essere reinventato per rispondere alle esigenze contemporanee, creando ambienti in cui tradizione, funzionalità e benessere si fondono armoniosamente.
Élitra, la credenza disegnata da Pietro Russo per Acerbis, presenta una struttura in legno con finiture in noce tinto scuro o frassino nero. È disponibile con ante laccate lucide, che aggiungono un sottile richiamo agli anni ’70
Ernest di Jean-Marie Massaud per Poliform, esplora il concetto di modularità, con divani dai volumi morbidi e componibili che permettono infinite configurazioni, da soluzioni lineari a composizioni ad angolo, adattabili a ogni spazio.
La poltrona Bobo, progettata da Cini Boeri nel 1967, è una delle prime realizzazioni monoblocco in schiuma poliuretanica. Rieditata oggi da Arflex, incarna l’innovazione radicale e la libertà formale che hanno caratterizzato quell’epoca.
Il Sensei Desk, progettato da Tollgard + Castellani per Gallotti & Radice, si distingue per la struttura metallica e il piano in legno laccato “deep black”. Le sue linee armoniose, che alternano spigoli definiti e curve morbide, creano un perfetto equilibrio tra eleganza e rigore moderno.
Concepito da Hannes Peer, il paravento Janis di Minotti è un autentico micro-architettura. Le geometrie scolpite e i bordi stondati, valorizzati dalla finitura laccata lucida, danno vita a una composizione visivamente dinamica, riflettendo la luce tra pieni e vuoti.
Disegnato nel 1967 e rieditato oggi da Tacchini Italia Forniture, l’Additional System di Joe Colombo è un sistema modulare dal fascino eterno. Con cuscini in sei dimensioni ispirati agli studi ergonomici degli anni ’60, offre combinazioni flessibili che spaziano tra poltrona, pouf e daybed, adattandosi a spazi e funzioni diverse.
La sedia Nest di Gino Carollo per Naturedesign, reinterpreta le forme avvolgenti degli anni ’70. Con il suo rivestimento in bouclé e la base stabile, unisce comfort e un design organico che richiama le linee fluide e naturali di quell’epoca.
Rebus, libreria modulare disegnata da Francesco Rota per Desalto, si ispira ai motivi lineari e geometrici pop. I suoi moduli componibili, in metallo dal design essenziale, permettono infinite configurazioni, rendendola adatta a diversi stili e ambienti.
Tuftato a mano in lana neozelandese, il tappeto Castelbarco di Carpet Edition rende omaggio a Ken Scott. Il suo motivo geometrico cattura la vivacità degli anni ’60 e ’70, riportando negli interni l’energia cromatica e l’eclettismo tipici delle opere del designer.