Econtinuum. Dialogo tra l’uomo e la natura.
Thijs Biersteker e Stefano Mancuso mettono in scena la spettacolare comunicazione che avviene tra alberi e tra loro e gli uomini
Gli alberi sono creature intelligenti. Parlano e comunicano tra loro. Costantemente. Come? Proprio come l’essere umano più moderno: attraverso un sistema che è assimilabile al nostro Internet e ai nostri social network − il Wood Wide Web, una sterminata rete di connessioni che permette loro di scambiarsi risorse e informazioni anche a grandi distanze. Il fatto è ormai noto da una decina d’anni. Oggi, però, Stefano Mancuso, botanico, accademico e saggista italiano fondatore della Société internationale pour le signalement et le comportement des plantes e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, fa un passo avanti e sostiene che gli alberi ci invitano a prendere parte alle loro conversazioni. Idea suggestiva, a tratti onirica, che ha subito catturato l’attenzione dell’artista olandese Thijs Biersteker, da sempre impegnato a costruire punti tra arte ed ecologia. Insieme hanno dato vita a Econtinuum, una spettacolare installazione ammirabile fino a maggio al NXT di Amsterdam, il primo museo dei Paesi Bassi dedicato alla new media art.
Econtinuum riproduce due enormi sistemi di radici − realizzati in plastica riciclata trasparente grazie a enormi stampanti 3D − che mimano il chiacchiericcio elettrico e chimico tra alberi e invitano il visitatore a entrare in dialogo con loro. La scultura, infatti, è dotata di un’Intelligenza Artificiale in grado di misurare la qualità dell’aria, l’umidità, i livelli di C02 e i composti organici volatili presenti nello spazio circostante. La stessa AI usa, poi, questi dati per generare impulsi luminosi che rivelano come le piante cooperino tra loro supportandosi a vicenda, condividendo nutrienti, apprendendo le une dalle altre e avvertendosi di pericoli e minacce. Tutto ciò proprio come se fossero immerse nel terreno di una foresta reale. E non è tutto. Appena qualcuno entra nel loro “cerchio di azione”, lo percepiscono e lo “coinvolgono” nel loro sistema di comunicazione. L’ospite si rende subito conto che le radici reagiscono alla sua presenza, ne predicono il movimento e alterano opportunamente la loro comunicazione, sviluppando un ecosistema futuristico di condivisione della conoscenza il cui messaggio centrale è “insieme siamo più forti”. È così che i visitatori sperimentano il potere di una relazione simbiotica con la natura.
Ancora più affascinante è il fatto che il dialogo tra questi due sistemi di radici e tra loro e il visitatore sia live, ossia avvenga in tempo reale sulla base di parametri scientifici costantemente misurati “dal vivo”. Per l’artista, ma non solo, la bellezza di questo progetto consiste proprio in questa sua naturale e spontanea evoluzione. Con il passare dei giorni e delle settimane, l’installazione e il suo paesaggio sonoro guidato dall’intelligenza artificiale si evolvono in un modo che non è possibile prevedere. Per questo sarà molto interessante ritornare una seconda e una terza volta ad ammirarla.
Al di là dell’incanto e del senso di armonia che l’installazione genera, lo scopo di Thijs Biersteker e Stefano Mancuso è evidente: insegnare il valore e l’importanza dell’appartenenza a un ecosistema comune in tempi eco-ostili. E, come sempre, colgono nel segno.