Giusi Tacchini racconta il suo doppio ruolo CEO-Art Director
Come Art Director coinvolge i professionisti in tutte le fasi della realizzazione, come CEO trasmette il valore di una manifattura che è il risultato della sinergia tra tradizione, innovazione tecnologica e design
Da quando è stata fondata da mio padre nel 1967, Tacchini è un’azienda di famiglia. Oggi, io e mio fratello Maurizio siamo a capo dell’azienda, io mi occupo dell’aspetto imprenditoriale e delle scelte creative, Maurizio segue e dirige tutte le fasi della produzione. Cerco sempre di vedere il mio doppio ruolo di CEO e Art Director come un valore aggiunto, perché mi permette di avere una doppia visione. Come CEO ritengo fondamentale comunicare e trasmettere il valore della manifattura artigianale della nostra produzione. La qualità dei nostri prodotti è il risultato della sinergia tra tradizione, innovazione tecnologica e design. Il mio ruolo di Art Director riguarda scelta e direzione dei professionisti coinvolti a tutti i livelli della realizzazione: dai designer, ai produttori, al management. Cerchiamo sempre di dare spazio ai creativi e di valorizzare il loro lavoro, creando prodotti che rispecchino il linguaggio del marchio ma anche l’estetica del designer, costruendo un catalogo eterogeneo rappresentativo dell’anima di Tacchini.
Il DNA di Tacchini si costruisce intorno alla qualità artigianale della produzione, alla sostenibilità e alle collaborazioni. Questi valori, uniti al controllo delle materie prime, ci hanno contraddistinti fin da subito e ci permettono di essere apprezzati in tutto il mondo. Con i nostri prodotti ci aspettiamo di poter raccontare una storia, focalizzando il messaggio sulla progettualità, ovvero puntando alle persone dietro all’idea ed enfatizzando l'artigianalità. Anche l’attenzione che riserviamo alle riedizioni si inscrive in questa dinamica, rappresentando per noi il primo passo per anticipare i tempi.
Per costruire il futuro è necessario avere sempre anche uno sguardo al passato e soprattutto avere la consapevolezza della nostra storia personale e dei valori che hanno accompagnato il marchio fin dalla sua fondazione.
Nel corso di questi anni abbiamo costruito una rete di relazioni che hanno condizionato la nostra crescita e la sua riconoscibilità nel panorama del design Made in Italy. Sicuramente il contract è fondamentale ed è stato punto di partenza, ma grazie al lavoro degli ultimi anni anche la linea di mobili per ambienti domestici sta portando grandi risultati, merito anche delle collaborazioni con i designer contemporanei e con gli archivi ed eredi dei visionari Maestri del passato. Il nostro impegno è volto alla diffusione del nuovo “linguaggio” Tacchini. In quanto azienda e produttori abbiamo la responsabilità di contribuire a un nuovo approccio ecologico, promuovere il riutilizzo di materiali riciclati, diffondere la conoscenza sulle infinite possibilità green che abbiamo a disposizione.
Mi piace pensare che l’immagine di qualità e il linguaggio che hanno reso così amato il nostro brand siano anche frutto dei concetti più profondi alla base delle scelte gestionali, che con il mio lavoro cerco di trasmettere. Fin dalla sua fondazione, Tacchini sostiene, ad esempio, la politica del "chilometro zero" nel settore del design. Il nostro ruolo è garantire un controllo in grado di ridurre il consumo di risorse non rinnovabili, minimizzare gli sprechi e creare prodotti durevoli.
La mia passione per i Maestri ha fatto nascere l’idea del progetto Design Classic, un catalogo con riedizioni di Maestri del Design italiano che entrano nella collezione anche grazie a un attento lavoro di collaborazione con gli archivi o eredi di questi visionari.
Nella mia memoria ogni Salone ha un posto speciale, li ricordo tutti come i più bei momenti dell’anno, in cui dopo tanto impegno e preparazione abbiamo finalmente la possibilità di mostrare al pubblico il nostro lavoro e raccoglierne le impressioni. Abbiamo sempre avuto una grande affluenza, in particolare nelle ultime edizioni siamo stati felicemente sorpresi dall’interesse generato dalle scelte di allestimento. Nel 2019 presentammo una limited edition della nostra poltrona Reversivel, riedizione del designer Martin Eisler, che generò grande attenzione. Ancora più sorprendente è stato il supersalone, la cui nuova versione espositiva ci ha portato a osare con una soluzione di impatto per la poltrona Orsola, appesa e incastrata nel muro dello stand. La curiosità del pubblico è stata ancora maggiore e ha generato nuovi clienti, molti dei quali sono venuti a scoprire il nostro Showroom a Seveso. In entrambe queste situazioni ha ripagato molto la decisione di una scelta audace, in tutte e due le occasioni si è trattato di un prodotto del catalogo Design Classic, con le nostre proposte di riedizioni d’autore.
Per questa 60esima edizione mi aspetto più che altro di poter rivivere quella fantastica sensazione del primo e dell’ultimo giorno del Salone, che mi ha sempre regalato tante emozioni e bei ricordi.
Dopo i due anni appena trascorsi, che hanno visto una notevole crescita non solo per l’aspetto economico-finanziario ma anche per la riconoscibilità della cifra stilistica, abbiamo fatto una scelta audace per le novità da presentare al Salone del Mobile 2022. Un prodotto che diventerà una nuova icona per Tacchini, con una personalità distintiva, senza età, sotto il segno delle riedizioni d’autore. In questo prodotto vediamo la nostra storia.
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