Manifestazioni I feedback degli imprenditori soddisfatti, già al lavoro per il 2022 Aggiungi ai preferiti Ph. credits Tanja Viganò Affluenza superiore alle attese e buyer internazionali hanno reso positiva l’esperienza in fiera di molte aziende: per tutti ha rappresentato un segnale forte di ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia Buona affluenza di pubblico, per molti superiore alle attese, presenza di buyer internazionali anche se non a livelli del passato (e si è sentita la mancanza dell’Asia), soddisfazione per una formula inedita a cui molti hanno affiancato le attività negli showroom in città. Le aziende fanno un primo bilancio sul “supersalone”. Tutti concordano sui risultati positivi dell’esperienza, per tutti infatti ha rappresentato soprattutto il segnale di ripartenza di un’intera industria e di una città come Milano dopo la cancellazione del Salone del Mobile del 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Tutti sono già al lavoro per l’edizione 2022, con la speranza che torni ad essere un Salone classico, soprattutto per dimensioni e pubblico. Carlotta De Bevilacqua presidente e ceo di Artemide Artemide è stata tra i primi a sostenere il Salone del Mobile confermando la sua presenza a questa edizione con grande entusiasmo. Pur avendo ampi spazi espositivi in città e nella vicina sede di Pregnana Milanese abbiamo sempre creduto nel ruolo fondamentale del Salone del Mobile partecipando con il massimo possibile degli spazi in cui abbiamo voluto dare un segnale forte di ripresa attraverso idee innovative e sostenibili. I risultati sono stati assolutamente positivi, per la buona affluenza nazionale ed internazionale, e soprattutto per il forte messaggio di rilancio a sostegno del ruolo di Milano come capitale internazionale del design. Ernesto Gismondi, che è stato anche vicepresidente di Fiera Milano, fin dall’inizio ha creduto nel Salone del Mobile come luogo capace di attrarre l’attenzione internazionale e di esporre non solo il prodotto ma la cultura del progetto Made in Italy delle imprese creando una rete di relazioni commerciali e scambio di know how. Artemide, Ph. credits Daniele Mari Elisabetta Bolzan, direttore generale di Bolzan Letti Abbiamo aderito al “supersalone” fin da subito anche se era un’incognita vista la situazione pandemica che stiamo vivendo, credendo nei nostri prodotti e soprattutto nel cammino intrapreso verso la sostenibilità. Siamo stati premiati. Il prodotto è tornato ad essere protagonista, come è giusto che sia. L’affluenza ha superato le nostre aspettative. Importanti realtà del contract, del retail, del design ci hanno incontrato e non solo visitato: si sono fermati, abbiamo parlato, sono già venuti a visitarci in azienda. Conto che questo format innovativo, fresco, venga riprodotto anche nelle prossime edizioni. Bolzan Letti, Ph. credits Daniele Mari Francesca Bosa, art director di Bosa Il “supersalone” ci ha piacevolmente sorpreso soprattutto per l’affluenza del pubblico inaspettata per il periodo. Molti i visitatori da tutto il mondo, tranne quelli asiatici. Ci è piaciuto molto l’ambiente arricchito da tutte quelle piante che sicuramente hanno contribuito a rendere l’aria più sana. La nostra esperienza è stata sicuramente positiva. Bosa Franco Caimi, ceo di Caimi Questo evento speciale del Salone è stato di particolare importanza per tutto il comparto, ha dato un segnale di fiducia e ottimismo all’Italia e all’estero ed è stata una conferma che le fiere si possono e si debbono fare. Buona l’affluenza, sopra le aspettative anche per i visitatori stranieri, che non sono mancati, anche se, come previsto, per alcuni Paesi è stato difficile se non impossibile partecipare. La particolare modalità d’esposizione quest’anno era l’unica possibilità, ma l’auspicio è che il prossimo Salone ritorni con le modalità di sempre, necessarie anche per mantenere il livello di interesse di visitatori ed espositori internazionali. Caimi, Ph. credits Tanja Viganò Giovanni del Vecchio, ceo di Giorgetti Group Abbiamo ricevuto molte visite di buyer, architetti e giornalisti sia italiani che esteri, soprattutto da Europa, Stati Uniti e Medio Oriente, in fiera al “supersalone” e nei nostri due spazi milanesi, l’atelier in via Serbelloni e lo store in via Durini. È mancata l’Asia, a causa delle limitazioni sui viaggi. Nel complesso è stato un risultato molto buono, superiore alle aspettative.
Sostenibilità Le Piazze Aperte stanno davvero cambiando il volto di Milano Dal 2018 a oggi, le due amministrazioni Sala hanno chiuso al traffico – ma aperto alle persone – più di cinquanta strade e vie della città. Ed è solo l’inizio Fabrizio Fasanella
Salone Selection Stratigrafie danesi: pratiche materiali e visioni etiche ai 3daysofdesign 2025 Non una fiera, ma un’ecologia culturale – un intreccio di voci, materiali, gesti e narrazioni che parlano di sostenibilità, autenticità, bellezza consapevole Marilena Sobacchi
Mercati Il nuovo report sull'economia del design 2025 Il rapporto Design Economy promosso da Fondazione Symbola restituisce una panoramica dettagliata del settore, tra dati, performance, competenze e tendenze in continua evoluzione