Il design per tutti del SaloneSatellite
Inclusività, sostenibilità, slow living e slow production al centro delle riflessioni dei designer che progettano i nostri domani
Design for our Future Selves è il titolo con cui 600 giovani designer si ritrovano nei padiglioni 1 e 3 del Salone del Mobile.Milano 2022 per raccontare tutte le opportunità che offre il design per affrontare le sfide - piccole e grandi - che ci aspettano in futuro. Al SaloneSatellite sono infatti esposti i progetti più sperimentali, indipendenti e avanguardistici di giovani designer (tutti rigorosamente under 35) e i risultati dei lavori di accademie, scuole, università e laboratori da tutto il mondo.
Tra gli oggetti in scena tra i booth del SaloneSatellite si intravedono quindi le forme del futuro, nel quale una società sempre più inclusiva farà spazio alle esigenze più varie, tenendo conto dei temi urgenti del vivere contemporaneo: l’invecchiamento della popolazione, l’estrazione massiva delle risorse, l’inquinamento, l’aumento progressivo delle temperature e l’incremento dei disturbi legati alla salute mentale - tutti nelle miriadi di sfaccettature con cui si manifestano nel presente.
Soprattutto, ciò che i progetti di SaloneSatellite sottolineano è che queste sfumature del futuro ci riguardano tutti quanti. Le sedie Cinzia e Victory di Andrea Maggiarra, per esempio, dimostrano come unendo discreti accorgimenti tecnici e progettazione accurata, è possibile realizzare un oggetto elegante pensato per essere utilizzato anche da anziani e disabili (che per alzarsi dalla posizione seduta spesso necessitano di fare forza sulle braccia più che sulle gambe) senza quel tipico aspetto estetico-sanitario a cui siamo abituati.
Il progetto RemX Walker di Lani Adeoye poi - vincitore del SaloneSatellite Award 2022 - è un deambulatore asimmetrico dalle forme organiche e i colori neutri, realizzato artigianalmente come una sottile scultura domestica in cui due curve si intersecano con leggerezza.
Anche i bastoni da passeggio multifunzionali sviluppati dagli studenti dell’Unibz mostrano efficacemente tutte le variazioni sul tema che è possibile immaginare per un prodotto apparentemente banale: bastoni porta oggetti, per il fitness, da coppia, per fare giardinaggio, per portare la spesa e addirittura per giocare. Prodotti che guardano alla composizione contemporanea della nostra società e ne intercettano i bisogni, in un futuro davvero prossimo e vicino alle esperienze quotidiane di tutti.
Ma non solo. Al SaloneSatellite gli oggetti parlano anche degli ambienti deturpati, di filiere manifatturiere critiche e dello scarso rispetto per le risorse che la cultura consumistica ha generato. Il design dunque, che nel secolo scorso è stato il principale alimentatore di questa cultura anti-olistica di consumo e di fabbricazione, diventa oggi la chiave principale per interpretare il nostro rapporto con la produzione materiale da nuove e ottimistiche prospettive.