Il Salone del Mobile all’Art Week Miami. Il racconto dell’edizione 2024 appena terminata
Soho Beach House Miami
Reportage dalla tappa statunitense del viaggio on the road alla scoperta delle novità della prossima edizione, in programma dall’8 al 13 aprile
Il Salone del Mobile è tornato a Miami anche quest’anno. In una città che sembra in perenne evoluzione, dove i nuovi cantieri portano le firme di architetti come Tadao Ando e Peter Marino, l’Art Week 2024 continua a richiamare da tutto il mondo gli addetti ai lavori dei settori di arte e design, ma anche un grande numero di appassionati. Per registrare la temperatura di questa edizione, basti pensare ad A$AP Rocky, uno dei più celebri rapper americani, che ha presentato la sua collezione Hommemade per Gufram a Design Miami. Intervistato dal New York Times a proposito del prossimo futuro, ha risposto che il suo orizzonte è quello del design. “Penso che l’home ware sia the new vibe. È la nuova direzione per tutto”, ha dichiarato il partner di Rihanna.
Per la seconda volta, il Salone ha ospitato una grande festa sulla terrazza della Soho House di Miami Beach insieme a ITA - Italian Trade Agency, al Consolato Generale, all'Istituto Italiano di Cultura e alle principali associazioni americane di architetti, designer e costruttori. Tra gli oltre 400 ospiti, la Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa di New York Paola Antonelli, il co-fondatore dello studio Formafantasma Simone Farresin, l’Acting Director della Design Doha Biennale Fahad Al Obaidly, l’architetto Adam D. Tihany. Si è parlato del prossimo appuntamento con il Salone a Milano, e in modo particolare della prima edizione dell’Euroluce International Lighting Forum, a cui saranno dedicate le due giornate del 10 e 11 aprile.
Nei giorni successivi, il General Manager del Salone Marco Sabetta è intervenuto alla quinta edizione di “The Best of Italian Design 2024”, nella sede dell’Istituto Marangoni con la Camera di Commercio Italiana a Miami. Mentre la Presidente Maria Porro ha partecipato a una conversazione con Vincenzo De Bellis, Direttore Fiere e Piattaforme Espositive di Art Basel, in un’affollata serata all’Istituto Italiano di Cultura a Coral Gables, Tra i temi toccati, oltre al ruolo dell’italianità, anche l’importanza della formazione e del ruolo di responsabilità di Salone e Art Basel, due tra le più importanti istituzioni di arte e design al mondo.
Tra le installazioni presentate a Design Miami, “Herbarium Radiant” di Mária Čulenová e Jan Formánek per Lasvit dedicata alla percezione del vetro e al futuro di questo materiale sempre affascinante. “Interwoven Narratives” di Draga & Aurel per Visionnaire ha trasformato la forte connessione tra arte e design che caratterizza da sempre il lavoro del duo in un’esperienza immersiva, dove opere, arredi e tessuti sono diventati parte di un unicum emozionale. Mentre “Edizioni del Pesce”, a cura di Maria Cristina Didero per Meritalia, ha reso omaggio al Maestro recentemente scomparso con un progetto espositivo che ha celebrato l’imperfezione e la soggettività, l’originalità fantasiosa e libera che ha caratterizzato tutta la produzione del grande designer italiano. Oltre al già citato Hommemade di A$AP Rocky per Gufram, omaggio alla città di New York e interpretazione di un nuovo modo di abitare contemporaneo.
In città non sono mancati gli appuntamenti da non perdere, tra l’opening del nuovo showroom di Artemide nel cuore del Design District alla presenza della CEO e progettista Carlotta de Bevilacqua, e l’apertura del nuovo showroom di arredo e design West | Out East in Coconut Grove. Meritano una menzione speciale anche la mostra “The Sleep of Reason” con 1.500 pezzi di arte e design installati negli spazi di lavoro della Craig Robins Foundation, il solo show dedicato all’artista Olaolu Slawn, tra street art e espressionismo astratto, dalla galleria Saatchi Yates, il designer Jaime Hayon alla Mindy Solomon Gallery e il grande progetto espositivo che ha animato gli spazi del museo, libreria e centro di ricerca Wolfsonian–FIU nell’Art Deco District.
