Le lampade a sospensione viste a Euroluce

cover-Art

Vivida International - Ph. Diego Ravier

Astute, versatili, moderne: sono le lampade a sospensione presentate in fiera ad aprile, che sfidano la percezione comune nascondendo la sorgente luminosa, puntano sull’abbinamento tra forme rassicuranti e materiali innovativi o ancora giocano le carte della modularità e dell’estrema personalizzazione

Le abbiamo viste pendere dal soffitto come sculture che attirano a sé tutti gli sguardi, agganciate a binari come parte di sistemi di ispirazione contract sempre più sdoganati anche nell’ambito domestico, oppure all’interno di composizioni modulari articolate e scenografiche come installazioni artistiche. Tra le tante proposte dell’edizione 2025 di Euroluce abbiamo selezionato dodici lampade a sospensione che interpretano in modi diversi le tendenze più attuali, dal grande ritorno dell’artigianato, mano nella mano con l’innovazione tecnologica, all’uso di materiali sostenibili. Senza dimenticare il gusto per il tocco poetico, capace di stupire ed emozionare l’osservatore.

 

La forma elementare della lampadina a bulbo è stata per Ingo Maurer il punto di partenza di tante avventure creative, a partire da Bulb, un progetto del 1966. Il brand fondato dal designer tedesco scomparso nel 2019 prosegue lungo la strada tracciata da lui e conserva l’atteggiamento ironico che lo contraddistingueva. La nuova lampada Shhh! gioca a sorprendere l’osservatore sparigliando le carte. La lampadina, che a un primo sguardo sembrerebbe essere la sorgente luminosa, ha in realtà la funzione di diffondere la luce mentre le cuffie antirumore nascondono due faretti.  

 

La luce non è là dove siamo abituati a cercarla neppure nelle lampade a sospensione G-Line di Creative Cables, la giovane azienda torinese (è nata nel 2013) celebre per i suoi cavi tessili di tutti i colori. La lampadina Ghost a cono è al tempo stesso un diffusore e sembra sospesa nel vuoto. Il “trucco” è sorprendente nella sua semplicità: il vetro, trasparente o fumé, amplifica la luce emessa da un anello di LED producendo un effetto suggestivo.  

 

Anche Luminora Light, il lampadario disegnato da Cristina Celestino per Moooi, fa un piccolo gioco di prestigio: si rifà esplicitamente alla tradizione del vetro di Murano e alle sue caratteristiche torsioni ma il vetro in sé è assente, sostituito da dei tubi in LED ad arco che vanno a ricreare l’immagine di due cerchi concentrici incastrati l’uno nell’altro. Le particolari sfaccettature dei tubi catturano la luce e la riflettono in maniera intrigante.

 

Occultare la parte meccanica e le sorgenti luminose all’interno di un guscio-scultura levigato in un polimero termoplastico che restituisce l’impressione del vetro è stata la sfida principale durante la concezione di Stellaris, la lampada con cui l’azienda americana Lucifer Lighting ha partecipato per la prima volta a Euroluce. Frutto di tre anni di lavoro con lo studio di architettura Gensler, un gigante globale, mescola diverse ispirazioni, dall’art déco ai vetri di Lalique.  

 

Big Glow, la lampada a sospensione progettata dai designer olandesi dello Studio Truly Truly per  l’azienda australiana Rakumba Lighting ha una forma arrotondata e rassicurante. L’innovazione sta semmai nella scelta di materiali sostenibili: la lana australiana, famosa per la sua morbidezza, e una fibra compostabile di origine vegetale. La luce che emette può essere diretta verso il basso e intensa come il sole nella terra dei koala e dei canguri oppure più morbida e diffusa.  

 

Ha il nome del più bergamasco degli intercalari e sposa artigianalità e tecnologia la nuova famiglia di lampade Pòta! di Catellani & Smith. Una delicata struttura in ottone fatta a mano, sferica nella versione a sospensione e reticolare in quella a parete, sostiene i corpi illuminanti, delle sottili bacchette armate di filamenti LED, e porta loro l’energia necessaria al loro funzionamento creando quello che Enzo Catellani definisce “un disegno sottile che nasce dalla funzione”.  

25_EUL_IngoMauer_DR_003Ingo Mauer

Ingo Maurer - Ph. Diego Ravier

25_EUL_CreativeCables_DR_002

Creative Cables - Ph. Diego Ravier

25_SMI_Moooi_AM_002

Moooi - Ph. Andrea Mariani

25_EUL_Lucifer_DR_002

Lucifer Lighting - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Rakumba_DR_003

Rakumba Lighting - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Catellani&Smith_DR_002

Catellani & Smith - Ph. Diego Ravier

La combinazione di elementi lineari è il tratto distintivo di Crystal Links, la nuova collezione del brand ceco Preciosa Lighting che basa gran parte del suo lavoro sulla rilettura del cristallo di Boemia in chiave contemporanea. Tubolari metallici e giunti in cristallo lavorati a mano (nei quali è integrata la sorgente luminosa) si incontrano dando vita a diverse composizioni ispirate agli incroci stradali e agli angoli retti onnipresenti nell’architettura delle grandi metropoli.

 

Uebu, il sistema modulare di Tokio progettato dallo studio Asobi del fondatore Gorazd Malačič e presentato a Euroluce nella nuova versione a chandelier, gioca sull’accostamento e sulla ripetizione di corpi luminosi di forma allungata collegati tra loro da elementi di raccordo in ottone, una soluzione che permette di disegnare nello spazio tantissime configurazioni diverse. L’effetto finale è quello di una scultura luminosa a geometria variabile, sempre caratterizzata però da una grande fluidità.  

 

Si ispira al Giappone, e in particolare a un progetto iconico come quello delle lampade Akari di Isamu Noguchi, a sua volta influenzato dalle lanterne tradizionali in carta di riso, anche Tekiò Mayor, la versione “bold” della Tekiò firmata da Anthony Dickens per Santa & Cole. Come la sua sorella più piccola, questa nuova creazione del designer britannico traghetta un’antica tradizione artigianale nel presente aggiungendo funzionalità come la possibilità di regolare l’intensità della luce e la sua temperatura. “Tekiò”, d’altronde, significa proprio “adattamento” in lingua giapponese.  

 

“Il primo input l’ho avuto guardando una gru all’orizzonte che si stagliava in lontananza con lo sfondo del mare di Puglia e ritrovandomi poi per associazione formale a indagare il mondo degli elicotteri e la loro storia dove la stessa necessità di resistenza e leggerezza definisce il risultato estetico” spiega Duccio Maria Gambi ricostruendo il percorso creativo che lo ha portato a disegnare la lampada Igor per Tooy. Minimalista nelle linee ma al tempo stesso sofisticata, può stare da sola o fondersi in uno stormo di sue simili.  

 

Minimal e versatile, la sospensione Bottone di Vivida International progettata da Andrea Barra è parte di una famiglia più ampia che comprende applique e plafoniere. Ha un corpo in alluminio con finiture soft touch che la rende piacevole anche al tatto ed è disponibile in una gamma di colori combinabili tra loro, dai classici bianco, nero e sabbia ai toni metallici come il bronzo e il titanio e ai più frizzanti blu petrolio e magenta.  

 

La capacità di integrarsi in qualunque tipo di progetto architettonico è il principale punto di forza di Bind, la soluzione di illuminazione ibrida proposta da Vibia in grado di creare diverse atmosfere in un unico ambiente. Si tratta di un sistema personalizzabile disegnato da Martín Azúa e costituito da un binario sospeso al quale è possibile fissare una varietà di apparecchi a sospensione con l’aiuto di pratici connettori a pinza.

25_EUL_Preciosa_DR_002

Preciosa Lighting - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Tokio_DR_001

Tokio - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Santa&Cole_DR_010

Santa & Cole - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Tooy_DR_001

Tooy - Ph. Diego Ravier

25_EUL_Vibia_DR_003

Vibia - Ph. Diego Ravier

16 maggio 2025
Altri articoli