Le mostre di design e architettura dell’estate 2024
Dai grandi musei ai piccoli centri di provincia: dieci esposizioni da visitare in Italia e all’estero per tenere il punto sulle discipline del progetto
Ci sono Hans Ulrich Obrist e Salvatore Peluso, Fulvia Carnevale e Ippolito Pestellini Laparelli, Marco Sammicheli e Nicolas Bellavance-Lecompte: l’intelligenza del mondo del progetto che piace, attrae e solletica la nostra curiosità, sembra aver apparecchiato un’estate di mostre e performance piuttosto stimolanti. I momenti di incontro on show in Italia, in Europa, nel mondo, disegnano una mappa fittissima e al tempo stesso a maglie larghe: da Castelbuono a Londra, da Shanghai a Lido di Spina, la cultura è un’esperienza da condividere non solo nei tradizionali luoghi istituzionali, ma anche nei piccoli centri diffusi sul territorio. Case museo, circoli tematici, gallerie e spazi pubblici, sono palcoscenici di condivisione accessibili e democratici, dove incontrarsi, scambiarsi e produrre conoscenza.
Ce lo ricorda Salvatore Peluso, curatore e giornalista indipendente, con il suo affondo puntuale e radicale nelle pratiche ecologiche, mai scollegate dalle questioni sociali. E ce lo ricordano Alessandra Covini e Giovanni Bellotti di Studio Ossidiana, con la loro installazione alla Triennale di Bruges, uno spazio che vive e muta come una chimera. Siamo ai confini di una nuova utopia e l’immagine di una leggendaria creatura soppianta l’ormai desueto concetto di organismo, termine scientifico, a misura di virus.
Vogliamo davvero provare a cambiare le sorti del Pianeta? Un buon modo per farlo è abbracciare l’impegno femminista di Claire Fontaine, sostenere l’attivismo partecipato di Marinella Senatore e praticare l’intangibilità come forma di esperienza didattica. Mettiamoci in viaggio a luglio, avremo modo di confrontarci a settembre. Buon viaggio e buone vacanze.
Triennale di Bruges, Belgio
Tra i protagonisti di ‘Spaces of Possibility’, la quarta edizione della Triennale del capoluogo della Fiandra occidentale, l’installazione di Studio Ossidiana: Alessandra Covini e Giovanni Bellotti atterrano nella corte di palazzo Hof Bladelin, un edificio del XV, con il padiglione ‘Earthsea’. “Si tratta di un organismo vivente, una chimera contemporanea fatta di minerali, piante, animali, materia organica, funghi e batteri”, un luogo di incontro e scambio tra persone e altre forme di vita del tutto coerente con i concetti di sostenibilità e di cambiamento climatico sul tavolo di discussione dell’evento. “Troviamo rifugio al suo interno mentre cresce, respira e cambia nel tempo, reagendo al tempo e alle azioni dei suoi abitanti umani e non umani”. Sino al primo di settembre.
Museo Civico, Castelbuono, Palermo
La Sicilia, terra di conquista, contempla un’acquisizione della quale andare fiera: le tre opere del collettivo femminista Claire Fontaine (che dà il titolo alla 60. Biennale Internazionale di Arti Visive di Venezia), quelle della serie ‘Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere’, sono finalmente di proprietà del museo civico del comune della città metropolitana. Composto da una serie di tre parole-scultura in neon in italiano, arabo e persiano, il trittico vale un viaggio: “Vi imploro, amici artisti, immaginate città che ancora non esistono sulla carta geografica”, ha dichiarato Papa Francesco in visita alla kermesse veneziana, “città in cui nessun essere umano è considerato un estraneo”. È per questo che quando diciamo ‘stranieri ovunque’, stiamo proponendo ‘fratelli ovunque’. Avviciniamoci.
SALT Beyoglu, Istanbul, Turchia
Una scenografia tattile e sonora per materializzare la tossicità dell’aria. Ci prova lo studio 2050+ che nelle sale del museo di arte moderna turco, mette in scena ‘Notes on Air’, un racconto decisamente sfidante per leggere la composizione dell’aria. Biossido di azoto, ozono, anidride carbonica, particolato, anidride solforosa sono sostanze gassose che animano un inedito paesaggio di tessuti e ricami, per diventare visibili. Colori e texture restituiscono la concentrazione di particelle e particolati inquinanti rendendo finalmente tangibile l’intangibile: il Pianeta è malato e ciò che respiriamo ci uccide. Bravo Ippolito Pestellini Laparelli, well done.
Casa Museo Remo Brindisi, Lido di Spina, Ferrara
Uno spazio domestico pieno di amore, un luogo di carattere, un’architettura gioiello: per gli amanti del design, del progetto, dell’arte, la Casa Museo Remo Brindisi è una meta imperdibile. Costruita tra il 1968 e il 1973 per volere dello stesso pittore, l’edificio è stato disegnato sin nei dettagli da Nanda Vigo: uno spazio manifesto di ‘integrazione delle arti’, sospeso tra reale e surreale. Una navicella spaziale aperta alla convivialità e pensata per custodire affetti familiari e opere d’arte: una dimensione dell’abitare democratica e radicale dove sono atterrate e conservate le inquietudini del tempo in cui è nata, e dove Adrenalina ha scelto di scattare le foto del suo catalogo. Lo studio Debonademeo, affascinato dalle caratteristiche della residenza familiare estiva e museo d'arte contemporanea aperto a tutti, ha svelato al grande pubblico un luogo sacro del Made in Italy. Da raggiungere, attraversando la pineta.