Volumetrie pure, decorazioni asciutte o assenti, primato della funzionalità, adozione di nuovi materiali: dalla Casa del Fascio di Como alla stazione ferroviaria di Firenze, storia di un’esperienza che, dopo quasi un secolo e alcuni tentativi di damnatio memoriae, resta una presenza tangibile in Italia
Mattia Greghi: la fuga verso i limiti del ritratto arriva all'oceano

Anticamera Location
Per chi ha tentato di rifare nuovo il mondo il mare, possibilità pura, è stato spesso meta e veicolo per l'oltre. E anche, essendo solo volume, per chi cerca i limiti della ricerca fotografica sulla linea, dell'identità.
Cosa hanno in comune un levriero, Mahmood, una radiosveglia e un'arancia ammuffita? Sono soggetti potenziali di ritratti ossia è possibile ritagliarli dal contesto secondo codici compositivi, sottolineare e esaltare i caratteri attenuando o neutralizzando lo sfondo (il mondo). Uomini e donne, celebri o no; animali e oggetti; stadi della materia che furono considerati osceni divenuti un diverso bello: tutto ciò è oggetto di ritratto da sempre o almeno da secoli. Il lavoro di Mattia Greghi sta nella mappatura di questo tipo di framing in modo che anche un iphone in carica o un cestino pieno si uniscano alla stessa stringa formale, al tempo stesso evidenziati e resi metafisici. C'è una simile dicotomia nei soggetti: gli interni, gli oggetti (il design), i volti noti sono marcatamente milanesi, a prima vista milanesi. Poi ci sono spiagge, coste, tramonti che invece evocano l'oceano e l'oltreoceano. Lo spazio fisico ambiguo si fa immaginario doppio: il primo identificato dalla ricerca sulla linea, il secondo caratterizzato dal disidentificarsi della linea nella superficie.

Lo spazio di gioco è una cosa seria
Non solo luoghi del divertimento, ma veri propri cardini della socialità dove gli individui si incontrano, creano legami e costruiscono fiducia

La seconda edizione dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano
Dal ruolo delle politiche culturali e della formazione, alla nascita di nuovi pubblici e pratiche emergenti, fino alle reti innovative tra territori e design. Il racconto della giornata di lavoro di giovedì 25 settembre nell’ambito del progetto di ricerca promosso dal Salone del Mobile e dal Politecnico di Milano