Storie Mattia Vacca: report dai limiti Testo di Alessandro Ronchi Aggiungi ai preferiti “The forgotten war of Nagorno-Karabakh” Nagorno-Karabakh 2017 Nelle serie del fotografo comasco, una sensibilità particolare per gli attimi di sospensione in cui la relazione tra uomo e contesto trova l'assurdo oppure un'intensità più umana. “S’ Ardia” Italy 2009 Le fotografie di Mattia Vacca possiedono una piena autosufficienza estetica, sono belle prese singolarmente, ma si leggono e significano in serie. La tensione al reportage, al racconto di una situazione e un territorio specifici - per esempio i reparti militari lituani nell'enclave di Kaliningrad che aspettano i russi come fossero barbari di Buzzati; il conflitto a intensità variabile del Nagorno-Karabakh; uno degli ultimi carnevali rituali dell'arco alpino, a Schignano; cavalieri tra i monti della Barbagia - hanno in comune la liminalità, la posizione ai margini della storia, della geografia o della cronaca, la minaccia di scomparsa. “The forgotten war of Nagorno-Karabakh” Nagorno-Karabakh 2017 E se dovessimo individuare caratteri formali ricorrenti tra immagini provenienti da situazioni e aree geografiche disparate, li troveremmo in tanti sguardi in camera o in tralice (incuriositi, interrogativi, minacciosi) che fanno da punctum e appaiono cifrare la poetica di Mattia Vacca come una forma di mediazione linguistica. “S’ Ardia” Italy 2009 “S’ Ardia” Italy 2009 “S’ Ardia” Italy 2009 “S’ Ardia” Italy 2009 “The last days of Doukhobors’ disappearing community” Georgia 2017 “The last days of Doukhobors’ disappearing community” Georgia 2017 31 “A winter’s tale” Italy 2010-2020 “The last days of Doukhobors’ disappearing community” Georgia 2017 “A winter’s tale” Italy 2010-2020 26 ottobre 2021 Share
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