Mist-o
Tommaso Nani e Noa Ikeuchi: un incontro di culture e tradizioni diverse. Per una progettazione inconfondibile, che bilancia Italia e Giappone.
Tommaso Nani e Noa Ikeuchi, lo hanno dichiarato fin dall’inizio del loro sodalizio, nel 2012. L’uno italiano, l’altro giapponese, puntano a trovare un punto di incontro fra cultura e poetiche dei rispettivi natali e tradizioni di design. Con il risultato che i loro progetti sono geografie di pensiero per nulla neutrali, ma sempre con precisi messaggi dall’estetica coinvolgente.
Andando avanti ci interessa sempre di più ricercare un livello profondo di semplicità, che non significa minimalismo, ma il contrario. Riteniamo che i prodotti debbano avere una propria atmosfera che li renda unici, ma non fastidiosi se messi in relazione ad altri. Cercare un carattere nel prodotto che non sia troppo gridato e che rispetti al tempo stesso delle regole (della produzione industriale) è un processo molto complesso che richiede tempo e molti tentativi. Cerchiamo il più possibile di fare in modo che i prodotti che disegniamo siano chiari e che comunichino un concetto alla volta, badando a non creare confusione estetica senza senso.
Abbiamo iniziato un po’ casualmente nel 2010. Come Studio Mist-o, è il 2012 a segnare l’inizio ufficiale e l’arrivo dei primi clienti. Essenzialmente spendiamo molto tempo parlando e scambiandoci idee per cercare una strada che convinca entrambi, ma non abbiamo dei ruoli specificatamente divisi, alla fine di ogni progetto è difficile dire cosa sia venuto più da uno che dall’altro. È un processo molto personale e il bello è anche vedere che l’output che ne scaturisce è sempre un mix di entrambi i nostri punti di vista.
La società evolve e cambia in continuazione, e il modo di vivere è in continuo mutamento. Sicuramente il fatto di fare prodotti di qualità e accessibili a un vasto pubblico è sempre una sfida attuale.
Autoproduzione vera e propria non l’abbiamo mai fatta, anche i primi lavori erano comunque pensati per poter essere realizzati industrialmente. Di base ci interessa la produzione industriale perché raggiunge una qualità nell’esecuzione di un prodotto difficile da ottenere diversamente. Ed è anche un modo per portare qualità e cultura a un pubblico vasto, e a prezzo accessibile. Chiaramente se fatto bene e con rispetto di norme ambientali, sociali, eccetera. D’altro canto, realizzare un prodotto di grande qualità, ma in pezzi unici o in serie limitata comporta anche il fatto che avrà dei costi elevati. Personalmente non abbiamo nulla in contrario se un prodotto rimane “di ricerca” e quindi con un prezzo alto, solo ci sembra semplicemente una cosa bella e anche un po’ romantica se persone diverse, con vissuti diversi, possano usufruire ugualmente di prodotti di qualità.
Sì, siamo stati molto contenti che Living Divani abbia deciso di produrre Daydream, sarebbe stato un peccato se fosse rimasto solo un episodio isolato, in questo modo il prodotto può avere una vita (speriamo) lunga e anche il fatto di essere stato concepito inizialmente per la Collezione SaloneSatellite 20 anni rimarrà sempre un ricordo vivo.