Modernismo: lo stile architettonico che rappresenta il sogno americano
Nel ventennio successivo alla Seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti, e particolarmente in California, si sviluppa un movimento architettonico che rinnova i dettami del Moderno di stampo mitteleuropeo: il Modernismo Californiano.
Può un dipinto diventare manifesto di uno stile architettonico? È quello che è successo al celebre quadro A bigger splash di David Hockney. L’opera rappresenta con estrema efficacia i caratteri, il clima e il mood del Modernismo Californiano, un movimento architettonico che si è sviluppato nel ventennio successivo alla Seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, e in particolare nel Golden State. Nel suo libro Il buon abitare, l’architetto spagnolo Iñaki Ábalos scrive: “Quando nel 1967 David Hockney dipinse A bigger splash, probabilmente non si rese conto che la sua opera era destinata a essere interpretata come un vero e proprio manifesto di architettura. Dovette tuttavia aspettare ben poco, dato che già nel 1973 venne riprodotta sulla copertina di Los Angeles. L’architettura di quattro ecologie, forse il libro migliore e più conosciuto di Reyner Banham. Quel quadro sintetizzava un modo di intendere l’architettura, la città e la loro relazione con la natura che sarebbe divenuto parte della memoria del XX secolo.”
Il dipinto raffigura una piscina assolata a Los Angeles. In modo insolito per le opere di Hockney di quel periodo, non c’è nessuno all’interno della scena, solo degli spruzzi che ci fanno immaginare una persona che si è appena immersa nell’acqua. Dietro la piscina c’è un edificio modernista rosa, le cui ampie vetrate riflettono la sagoma degli edifici vicini. Il dipinto di Hockney rappresenta un modo di intendere la vita e l’abitare lontano dai valori del razionalismo mitteleuropeo. Come scrive lo stesso Abalos; “la casa, diciamolo subito, non ha nulla a che spartire con la casa positivista, nonostante molto spesso gli storici del Novecento le abbiano accomunate con la dicitura di “International Style”, il supposto movimento moderno che l’Europa avrebbe esportato in America.
Architettura Modernista: caratteristiche
Il Modernismo dà un’interpretazione unica ai canoni moderni dell’architettura, adattando stili e approcci alle condizioni atmosferiche, ai materiali e agli stili di vita della California. Il movimento architettonico porta all’estremo due principi chiave dell’architettura moderna: la connessione tra spazi domestici e spazi aperti, e la semplicità formale. Ogni casa si adatta al paesaggio che la circonda, creando un rapporto simbiotico che li rende inseparabili. Ogni abitazione è poi il riflesso della personalità e dello stile di vita di chi la abita.
Ma al di là del quadro di Hockney quali sono gli edifici più rappresentativi del Modernismo californiano? Non possiamo non citare “Case Study Houses”, un programma residenziale promosso da John Entenza, editore della rivista losangelina Arts & Architecture, tra il 1945 e il 1966. Questo non solo rappresenta il più importante esperimento architettonico sul tema della residenza unifamiliare, ma anche un’importantissima sperimentazione di architettura fotografata per scopi pubblicitari. I 36 progetti costruiti sono stati infatti documentati dal medesimo fotografo, Julius Shulman, rafforzando la narrativa unitaria dell’operazione.
Modernismo: esempi di edifici
Sulla rivista Domus troviamo un excursus dei principali edifici realizzati dal programma. “Le prime sperimentazioni — che diventano rapidamente icone del cosiddetto Modernismo Californiano — lavorano sulla combinazione di pianta e soluzione strutturale (principalmente in legno o in acciaio); ancora parzialmente eredi di un retaggio europeo, si distinguono in questo gruppo le realizzazioni alle Pacific Palisades, la Eames House (Case Study House #8, 1945-49) e la Entenza House (Case Study House #9, 1949) progettata dagli Eames con Saarinen, e l’approccio di inclusione nel paesaggio della casa progettata da Neutra (Case Study House #20,1948). Dal 1950 gli esperimenti diventano più definiti come tipologia, quasi tutti con struttura in acciaio. Compaiono i progetti più famosi che incarnano l’archetipo della casa modernista californiana, come la Stahl House di Koenig, con le sue vetrate a tutta altezza e le snelle strutture metalliche a sbalzo sulla città, o le abitazioni di Ellwood che combinano sequenze di aperture e chiusure, trasparenze ed opacità sempre nell’ottica di esaltare semplicità e leggerezza dei volumi e delle strutture, e la linearità della loro realizzazione. È il caso della casa #17B (1956) e della Fields House (#18, 1958), entrambe a Beverly Hills.”
Il Modernismo Californiano di Richard Neutra
Se parliamo di modernismo californiano non possiamo non parlare dell’architetto Richard Neutra. Allievo di Adolf Loos prima e Frank Lloyd Wright poi, Neutra sviluppa il concetto di biorealismo, per cui l’architetto deve essere in gradi di riconoscere e armonizzare diversi fattori: natura, funzionalità, cultura, stili di vita… Nel 1954 condensa le sue riflessioni in un testo oggi ancora valido seppur dimenticato: Survival Through Design. Già negli anni Cinquanta Neutra mette insieme temi riguardanti l’ecocompatibilità degli edifici e analisi degli aspetti fisiologici e psicologici dell’abitare, portando il progettista più al ruolo di un ricercatore sensibile alla complessità ed interazione degli elementi che configurano e caratterizzano uno spazio da abitare, che a quello demiurgico dei maestri del Razionalismo. Incastonata nel deserto e circondata dalle montagne, la Kaufmann Desert House a Palm Springs (1946-47) è ritenuta la massima espressione del pensiero di Neutra e simbolo del modernismo californiano.
Su Elle Decor, l’architetta Alessandra Di Palma scrive: “Nel suo Non è un paese per vecchi, Cormac McCarthy fa dichiarare a uno dei personaggi: ‘Il modo migliore per vivere in California è essere di un altro posto’, ovvero che è più facile per un outsider cogliere il genius loci di un determinato luogo. Sono stati infatti due non californiani a meglio rendere tangibile l’edonismo californiano: il pittore britannico David Hockney e l’architetto austriaco Richard Neutra.”