I commenti delle aziende post Salone del Mobile.Milano 2023
Ceo e rappresentanti di alcune aziende protagoniste del Salone.Milano 2023 tracciano un bilancio della settimana appena trascorsa
Nuove energie e sinergie. Nuovi arrivi e rinnovati incontri. A poche ore dalla chiusura della 61a edizione del Salone del Mobile.Milano, i ceo e i rappresentanti di alcune delle aziende che hanno preso parte e vissuto da protagoniste la settimana appena trascorsa, ne tracciano un bilancio.
Minotti e il suo 75esimo anniversario
Si parte con Minotti. Presente con un’architettura espositiva ideata per far vivere l’anima del brand, spiegano dall’azienda, il Minotti Pavilion si è evoluto, diventando un luogo scenografico dalle dimensioni e caratteristiche uniche, su due livelli e con le corsie della fiera inglobate al suo interno. La corsia centrale è stata interpretata come un vero e proprio boulevard, dall’andamento sinuoso e animato da ampie aree di verde a rievocare la macchia mediterranea. Così spiega Roberto Minotti, alla guida dell’azienda insieme al fratello Renato: “La storia della Minotti è legata a quella del Salone, che per noi è sempre stato fondamentale. A livello internazionale lo riteniamo l’evento più importante, nonché un rilevante palcoscenico per tutte le aziende del settore” racconta. “Questa è stata anche la ragione per la quale quest’anno abbiamo puntato tutto sul Salone del Mobile – non abbiamo infatti proposto alcun evento al di fuori della fiera, ma ci siamo concentrati sul nostro stand, all’interno del quale abbiamo realizzato un’architettura capace di raccontare e condensare un momento storico per la nostra azienda, visto che celebriamo i 75 anni di anniversario. Abbiamo quindi messo in campo tutte le nostre forze, i valori e il nostro know how, dal prodotto all’architettura, dalla decorazione alla tecnologia”.
Roberto Minotti, in particolare, spiega che quest’anno tutto il mondo del design è tornato in fiera, portando rinnovate energie e sinergie: “Penso all’Asia e in particolare alla Cina, che da qualche anno non vedevamo in fiera, ma anche all’India. E poi presenze dagli Stati Uniti, dall’Australia, dall’Europa al completo e dal Nord Africa” premette. “Insomma, un’edizione non solo utile ma anche dinamica, che ci ha permesso di incontrare e rincontrare i nostri interlocutori storici, ed anche fare nuove conoscenze in mondi talvolta paralleli al nostro, dalla nautica all’ospitalità”.
Molteni, una vetrina internazionale
Una casa romana classica interpretata attraverso una evidente rilettura contemporanea. Al suo interno, oltre alle novità, per la prima volta anche la presenza dell’outdoor. Lunghe erano le file per visitare lo stand Molteni e Giulia Molteni, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Molteni, si dice soddisfatta: “Per noi è il sessantunesimo Salone, perché mio nonno è stato tra i suoi fondatori” ricorda. “Senz’altro quindi, essendo noi un gruppo italiano e familiare, la fiera ha un grande valore affettivo”.
Dagli uffici agli arredi pubblici, dal contract alle cucine, la visione offerta dal gruppo che comprende Molteni&C, Unifor e Citterio, non è solo storica, ma anche a tutto tondo: “Aspettavamo questo Salone con entusiasmo, per il suo ritorno ad aprile che senz’altro è il momento migliore sia per noi sia per i visitatori che arrivano dall’estero. Sono tornate le presenze da tutto il mondo, ma si sono anche aperte nuove geografie, così come Paesi dove ancora il design italiano si deve affermare con più autorevolezza – penso agli Stati Uniti o a mercati lontani come l’Australia, l’India, e a mercati emergenti come il Sud America”. Quest’ultima edizione, prosegue Molteni, è stata senz’altro una vetrina su questi Paesi, ma è anche stata caratterizzata da un ritorno dell’Asia e in questo senso ad uno stacco rispetto ad un’edizione 2022: “Presenze più forti dal Giappone e la Cina è tornata a farsi vedere di persona. Le presenze sono state anche qualitativamente più importanti, anche se restano ancora inferiori ai numeri del 2019: è normale, il digitale continua in parte a sopperire ad esempio al fatto che viaggiare sia diventato più caro, per molti”.
Arper, Life is Beautiful
E se per Molteni quello che si è appena chiuso è stato un Salone del Mobile che ha saputo riconfermare la sua forza e la sua capacità di dare vita a nuove opportunità, le relazioni sono state un elemento fondamentale di questa edizione anche per Roberto Monti, ceo Arper: “Il Salone è stato un importante appuntamento per incontrare i nostri partner, numerosi e internazionali, e per costruire la Arper del futuro sulle solide basi della responsabilità, sia verso il nostro pianeta che verso le generazioni di oggi e di domani”.
Tra una cascata di tessuti candidi, lo spazio Arper ha accolto ed emozionato il pubblico: “Con il brand concept “Life is beautiful” abbiamo parlato di vitalità, energia e ottimismo”, continua Monti. “Tutte caratteristiche che si esprimono fortemente sia nello stand, e nel nostro showroom milanese, che nelle nuove collezioni e collaborazioni con i designer”.
de Sede, un'esperienza indimenticabile
Grandi classici e ultime novità anche allo stand di de Sede, che chiude la sua esperienza fieristica con grande entusiasmo: "Il Salone del Mobile 2023 rimane nella memoria di de Sede come un'esperienza indimenticabile, oltre che un grande successo” Monika Walser, ceo de Sede Switzerland. “A partire dal concetto del nostro stand, meravigliosamente coerente, disegnato da atelier oï in omaggio alla natura e al paesaggio svizzero, fino alle nuove sculture di atelier oï, Philippe Malouin e Sven Dogs”.
Un successo anche in termini di presenze: “I numerosi visitatori da tutto il mondo e gli innumerevoli feedback positivi ci dimostrano che il nostro artigianato in combinazione con il design internazionale soddisfa ancora perfettamente le esigenze della vita contemporanea ed esclusiva”.