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Le favolose donne del design milanese

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Le favolose donne del design milanese

Magazine For Living dedica la propria cover story alle Design Queens, ovvero sei creative, talent scout, mentori, protagoniste della ripartenza della città di Milano nel panorama design. 

Giovane all’anagrafe ma con un pedigree professionale d’eccellenza, Maria Porro, che dopo la carriera nell’modo dell’arte ha lavorato come scenografa per le cerimonie d’apertura alle Olimpiadi di Londra e Sochi, e da qualche anno ha preso in mano la guida dell’azienda di famiglia, la Porro spa, e da giugno è anche la nuova presidente del Salone del Mobile.Milano. Alla manifestazione milanese è legata profondamente avendo passato molto tempo della sua infanzia nei corridoi del Salone e nel laboratorio artigianale di suo nonno Carlo, fondatore dell’azienda. Da sempre impegnata nel mondo del design, con i nuovi incarichi punta a velocizzare il processo di digitalizzazione, ma anche sostenibilità e internazionalizzazione, sfide importanti per il Salone del Mobile.Milano e per la stessa metropoli. Altra figura di spicco della scena creativa milanese è Marva Griffin Wilshire, fondatrice e curatrice del SaloneSatellite dal 1998. I Premi ricevuti per il suo contributo non si contano più: nel 2014 il premio Compasso d’oro XXIII alla carriera, nel 2017 l’Ambrogino d’Oro per il suo contributo alla città di Milano, e nei giorni del “supersalone” la Laurea magistrale ad honorem in Product service system design conferitale dal Politecnico di Milano. In 22 anni ha portato più di 12.000 ragazzi a Milano, tra cui nomi come Nika Zupanc, Lorenzo Damiani, Nendo-Oki Sato, Xavier Lust, Sebastian Herkner, Matali Crasset, Francesca Lanzavecchia, Alessandra Baldereschi e Satyendra Pakhalé. 

C’è Rossana Orlandi di cui l’omonima galleria, aperta nel 2002, è uno dei place to be per tutti i creativi del mondo. Dal settore moda a quello design, si è scoperta una formidabile talent scout: Marteen Baas, Formafantasma, Nacho Carbonell, sono solo alcuni dei nomi su cui ha puntato in passato. Con Guiltless Plastic, progetto che ha preso il via quattro anni fa, punta ad abolire la plastica inutile e a superare il concetto di usa e getta, a favore di un uso del materiale più responsabile. Cristina Celestino, anche lei partita dal SaloneSatellite, di formazione architetto, è un’interior designer che ha scoperto il proprio percorso grazie a Milano, alla vocazione della città, alla sua energia. Attraverso i suoi progetti e la direzione creativa di Fornace Brioni punta a favorire un cambiamento culturale: una sensibilità maggiore verso il paesaggio, la natura e l’ambiente, non solo per le aziende ma anche per il pubblico. Giovanna Castiglioni è l’erede del prezioso patrimonio di idee e progetti che il padre ha lasciato. Alla guida della Fondazione Castiglioni, di cui è vicepresidente, si occupa del lavoro di archivio, conservazione e divulgazione delle opere del designer, fondamentale per restituire alla città il patrimonio culturale di uno dei personaggi più influenti della scena. Influenza che un’altra designer ha fatto sua durante i corsi al Politecnico di Castiglioni, Patricia Urquiola. Co-founder dello Studio Urquiola con Alberto Zontone, art director di Cassina dal 2015, è anche autrice di progetti per molte tra le più importanti realtà dell’arredo internazionale. Con il suo ruolo, cerca le migliori condizioni per far emergere e sostenere il talento, eliminando ogni barriera, comprese quelle di genere.  The fab six, sono loro il volto femminile di Milano. 

 

 

Crediti 

Testo originale: Cristina Cimato 

Magazine: MFL – Magazine For Living 

Editore: CLASS EDITORI SPA 

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8 settembre 2021