Natura, astrazione, nuovi sguardi sul mondo: le anteprime dei tappeti al “supersalone”
Interpreti sensibili del nostro gusto per l’abitare, i tappeti si rinnovano guardando ai temi che animano il presente. Tra valorizzazione del femminile e della resilienza del mondo naturale.
Uno stimolo visivo per arricchire il proprio gusto di ritrovarsi a casa. Ma non solo: se i tappeti sono parte integrante delle nostre vite da millenni – incarnando per le culture nomadi la stessa idea e struttura di casa – è anche perché quest’oggetto dall’anima antica continua ad esprimere oggi tutta la sua modernità: sollecitando il nostro corpo alle sensazioni scaturite dal contatto con il suo materiale – non ne abbiamo forse bisogno in tempi di crescente digitalizzazione? -, o anche raccontando storie capaci di donare ispirazione e stimoli per il futuro.
Le novità presentate al “supersalone” del campo dei tappeti incarnano perfettamente questa duplice capacità di parlare di un passato ancestrale e di interfacciarsi con la contemporaneità. È il caso di cc-tapis (Pad 02, Stand H 10), marchio italiano con cuore francese e produzione nepalese che celebra quest’anno i dieci anni di attività con tre nuove collezioni di ricca ispirazione. Con la prima di queste, Venus Power, Patricia Urquiola lancia il suo tappeto-manifesto, un invito a riscoprire le qualità del femminile e il suo potenziale di energia ed empatia. A lei si affiancano il duo Muller Van Severen, che con Ombra lavora sulla restituzione ottica di effetti in tre dimensioni, e l’artista italiano Edoardo Piemattei, che con Dagallà – parola ispirata all’arabo “dag allah”, “salvato da dio” – ci parla della resilienza delle piante saponarie che emergono dal paesaggio dell’Etna: un inno alla vita e alla sua capacità di rigenerazione.
Sceglie l’ispirazione guidata dalla natura anche Illulian (Pad 01, Stand D 04), che con i nuovi tappeti in collezione – The Cloud di Studio Fuksas e Veneer di Arik Levi – esprime attraverso intriganti disegni astratti la ricchezza dei microcosmi naturali ispirati tanto al carattere arioso dell’elemento celeste che alla sovrapposizione di layer che caratterizza l’ambiente terreno.
Flamboyant e sempre ricco di intricati colpi d’occhio, il marchio tedesco Jan Kath (Pad 02, Stand O 12) si lascia invece ispirare dal periodo barocco e guarda con Savonnerie Surprise ai lussureggianti disegni botanici che nella Parigi del XVII secolo decoravano pareti e oggetti d’artigianato. L’uso di piante e fiori non è però citazionistico, ma integra e fa spazio a colori piatti e finiture cangianti, trasformando il tappeto in un vero e proprio spazio mentale dove combinare rese e suggestioni diverse.
Sono due le collezioni che il marchio Amini (Pad 02, Stand J 24) presenta in anteprima al “supersalone”. La prima, firmata Elisa Ossino, si chiama Campiture ed è un esercizio formale incentrato sulla leggerezza e sulla sottrazione della composizione geometrica restituita dalle intersezioni di linee. La seconda, RD Gris, è stata sviluppata da Rodolfo Dordoni come tributo alla figura del pittore spagnolo Juan Gris, la cui anima cubista viene restituita attraverso uno studio attento sulla resa materica delle palette di colori prossime all’opera dell’artista.