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Solaris Community, la piattaforma che aiuta le aziende a rigenerare gli scarti

Solaris
Un network mondiale di oltre 250 esperti aiuta industrie e istituzioni ad abbracciare l’economia circolare. Affinché la valorizzazione dei rifiuti diventi virtuosa e alla portata di tutti
Si dice spesso che ogni rifiuto non riutilizzato rappresenti un’opportunità mancata. Peccato che per molte aziende sia difficile riutilizzare i propri rifiuti in maniera virtuosa, e questo non per una mancanza di volontà, quanto per l’assenza di competenze adeguate. La rigenerazione degli scarti industriali richiede spesso un expertise sartoriale, da cucire addosso alle caratteristiche di ogni produzione: sapere come fare e a chi rivolgersi non è dunque scontato.
Solaris Community nasce come risposta a questo problema. Grazie ad un network di oltre 250 partner in tutto il mondo, la piattaforma aiuta le aziende a lavorare in un’ottica di economia circolare, individuando i migliori esperti in grado di supportare lo sviluppo del prodotto, che si tratti di designer – come Iris van Herpen o Karim Rashid – o di ricercatori o ingegneri di punta in campo chimico o meccanico. Solaris interviene anche nella consulenza sui migliori materiali innovativi, o facendo da ponte tra industrie differenti, affinché gli scarti dell’una si trasformino nelle risorse dell’altra.
Attiva solo dal 2019, Solaris vanta già successi significativi, come nella sperimentazione del riutilizzo di scarti plastici nell’alta moda e nell’arredamento, o nel riciclo dei cartoni per bevande, come scopriremo in occasione della prossima settimana del design a Milano. Con il fondatore di Solaris, Zehao Liu, abbiamo discusso di come chiudere il cerchio – espressione con cui si auspica il “fine vita mai” dei materiali con cui lavoriamo – affinché, grazie alla ricerca e al design, sostenibilità e l’innovazione diventino una pratica a portata di tutti.

Il contributo di maggiore impatto di Solaris Community alla chiusura del loop deriva dai progetti che attiviamo in modo trasversale tra diversi settori. Si tratta di iniziative collaborative che fanno leva su un network diversificato di oltre 250 membri, provenienti da un’ampia gamma di industry: moda, arredo, architettura, elettronica. In questi progetti, Solaris si pone come hub dinamico capace di orchestrare la supply chain closed-loop nel suo complesso: prende gli scarti di un settore e li trasforma in prodotti per un altro, in co-branding. Inoltre facilitiamo l’incontro tra specialisti multidisciplinari per affrontare le sfide legate ai sistemi di circolarità closed-loop e favorire la collaborazione. Ponendosi al centro dell’organizzazione, Solaris fa in modo che questo tipo di progetti circolari siano non solo fattibili, ma anche innovativi e di altissimo livello qualitativo.
Raggiungere la circolarità closed-loop è un obiettivo ambizioso, che richiede il superamento di sfide e ostacoli diversi a seconda della dimensione aziendale e del settore. Innanzitutto occorre superare il modello della supply chain lineare, ottimizzata per l’efficienza e il profitto e non per la circolarità. Le aziende devono concentrarsi sui risultati economici per sopravvivere e crescere, e i modelli circolari spesso richiedono investimenti significativi e cambiamenti strutturali. Per le realtà di piccola e media dimensione, una delle barriere più importanti sta nei volumi produttivi. I designer oggi tendono a incorporare sempre più sostenibilità e riciclabilità nei prodotti che firmano, ma i brand minori spesso faticano a convincere i propri fornitori ad adottare processi manifatturieri circolari. Quelli più grandi affrontano sfide diverse: in generale hanno a disposizione le risorse necessarie per investire in iniziative di circolarità, ma sono appesantite da strutture interne complesse, che rallentano il progresso. Inoltre il ROI della circolarità può non essere sempre immediato da identificare, e questo aggiunge un livello di complessità.
I nostri membri provengono da settori diversi, ciascuno con i propri standard: per questo la definizione di “compliance” non può che variare. Ma questo si innesta bene sul nostro modello closed-loop trasversale, dove i materiali riciclati provenienti da un settore (come ad esempio la moda o l’elettronica) vengono utilizzati per creare i prodotti di un altro (come l’arredo o l’architettura). Il risultato è che spesso i processi manifatturieri devono essere adattati per rispettare standard specifici dell’industry “ricevente”. Orientarsi in questo sistema richiede una profonda comprensione di entrambi i settori coinvolti, ed è qui che emerge il punto di forza di Solaris Community. Colmiamo i gap di conoscenza e assicuriamo che il processo di sviluppo del prodotto rimanga snello ed efficiente. Collaborare in modo trasversale ci permette di personalizzare soluzioni che soddisfino sia i requisiti legali sia quelli produttivi, assicurando il successo del risultato nonostante la variabilità che può esserci in termini di certificazioni.
Un caso particolarmente eclatante è la nostra collaborazione con Evian, dimostrazione del grande potenziale del nostro modello closed-loop trasversale tra settori. Abbiamo individuato un’opportunità importante quando abbiamo saputo che il team marketing di Evian aveva una strategia di lungo periodo per lo sviluppo di prodotti in co-branding con i marchi della moda. Siamo intervenuti per creare una supply chain, basata in UE, per l’upcycling dei rifiuti provenienti da questo progetto e la loro trasformazione in una collezione di tessuti premium, Liquid Fabric. Si tratta di un materiale unico, dai riflessi fluidi, che incarna la propria origine e trasforma – in modo meraviglioso – gli scarti in materia prima di valore. Liquid Fabric è stato utilizzato per la prima volta da Iris van Herpen per un abito di alta moda, e in seguito per realizzare la capsule collection Balmain X Evian, che mostra tutto il potenziale estetico e commerciale di questo materiale upcycled.
La mission di Solaris è un’estensione della vision dell’ONU per lo sviluppo sostenibile: creare un’economica circolare, ridurre i rifiuti e favorire la collaborazione per costruire un futuro più sostenibile per tutti. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (o Sustainable Development Goals, SDG) – e in particolare quelli mirati al consumo e alla produzione responsabile (SDG 12) e alla lotta al cambiamento climatico (SDG 13) – sono direttamente allineati con la mission di Solaris e sottolineano il bisogno di soluzioni innovative, a livello di sistema, per affrontare le sfide ambientali globali: un approccio che facciamo nostro, in ogni attività. Inoltre il programma dell’ONU pone particolare enfasi sullo sviluppo di nuove capacità e sulla condivisione della conoscenza: principi che hanno plasmato il modo in cui sviluppiamo competenze cross-settoriali. Raggiungere la reale sostenibilità non richiede solo nuove tecnologie, ma anche conoscenza, infrastrutture e partnership. Solaris ha creato una rete di specialisti capaci di apportare a ogni progetto la propria expertise unica, per aiutare le aziende a orientarsi nel complesso mondo della circolarità e per favorire il cambiamento sistemico.
Capisco perché si possa avere quest’idea: storicamente i materiali riutilizzati sono stati spesso visti come alternative di bassa qualità. Tuttavia i progressi del design e della tecnologia stanno rapidamente cambiando questa prospettiva. Riadattare un materiale non significa più sacrificare la qualità, ma reimmaginare come vediamo materie prime, design e produzione, attraverso una lente che unisce sostenibilità e performance. Con le giuste competenze e forte impegno per l’innovazione, stiamo dimostrando che i materiali “recuperati” possono essere belli e all’avanguardia allo stesso tempo.