Pinto

Bice è una sedia snella e a tratti insolita. Nel suo design essenziale spicca uno schienale a sventola, eccesso capace di equilibrare e caratterizzare la sua struttura. 

Da uno schizzo sul foglio è nato un prodotto, ed anche il suo nome: Nami richiama nel lettering l’ispirazione sinuosa del suo basamento, realizzato in legno curvato.

Un design denso e avvolgente, alleggerito da linee slanciate verso il Blu: i due braccioli a goccia caratterizzano la linea composta di sedia e poltrona, ognuna con differenti tipologie di basi per

A Superpop piace trasformare la plastica in arte, riciclandola e colorandola.

Stelo più, stelo meno: qui Soda ha solo due steli e il suo top assume una forma allungata.

Nebulona, stanca della frenesia dei viaggi nello spazio, ha deciso di fermarsi un po’ sulla Terra.

È sempre Soda, ma con la voglia di stare più vicino: puoi estendere la sua superficie abbinandoli tra loro, o creare composizioni ricercate mixando le varie forme.

Un design denso e avvolgente, alleggerito da linee slanciate verso il Blu: i due braccioli a goccia caratterizzano la linea composta di sedia e poltrona, ognuna con differenti tipologie di basi per

Sembra quasi un rito. Sedersi, con una luce soffusa, e premere play sullo smartphone. Poi lasciare spazio alle vibrazioni. 

Barry è un tavolo dall’impronta grafica, che indaga sulle percezioni dei propri volumi, tra solidità e leggerezza.

Tototò è un tavolino di tutta sostanza: esclusivamente le mani del suo artigiano riescono a dargli la forma piena e morbida icona del suo design, proponendo un nuovo concetto fluidità nel tuo

Da uno schizzo sul foglio è nato un prodotto, ed anche il suo nome: Nami richiama nel lettering l’ispirazione sinuosa del suo basamento, realizzato in legno curvato. 

Concediti un respiro: Shiko è tornato. La struttura è la stessa, ma ciò che cambia assieme al nome è sempre la testiera, per celebrare ogni volta una nuova identità.

Ozz funziona in molti modi.

Albio nasconde un fascino imperiale: la prima versione è nata in Travertino, il materiale preferito dai romani per le loro opere più celebri.